di Simone Marchetti
Estate 2017, esattamente due anni fa. Milano, Società del Giardino, ovvero una delle istituzioni più tradizionaliste della città. È sera, fa caldo ma ogni invitato è vestito di tutto punto. Le donne indossano abiti lunghi, gli uomini smoking o completi scuri. La festa si svolge per metà in giardino e per l’altra nei salotti di questo palazzo che è abituato a vedere banchieri, alta finanza, borghesia, qualche aristocratico e soprattutto molti imprenditori che arrivano qui per stringere affari e siglare contratti.
Tutto è come sempre: tintinnio di bicchieri di champagne, tartine al salmone, camerieri, chiacchiere sussurrate, un po’ di snobismo condito con musica di sottofondo. Gli ospiti mostrano nonchalance ma in realtà stanno fingendo. Perché questa sera si celebra la festa di nozze tra due uomini: Marco e Andrea. I due si conoscono da vent’anni, hanno alle spalle grandi carriere nella comunicazione e sono piuttosto noti nei salotti che contano. È forse la prima volta che questa compagine di invitati si trova tutta insieme, riunita come una tribù, a celebrare un rito fuori dal consueto. Le domande che tutti si pongono sono tante, leggere, forse piene di pregiudizio, forse legittime, qualche volta persino tenere. Chi sarà il marito? Chi la moglie? E se decideranno di avere figli? Chi lancerà il bouquet? Uno dei due si deve vestire di bianco? Ma il matrimonio, alla fine, non deve essere solo tra un uomo e una donna?
Poi, improvvisamente, tra un canapè e un risotto al salto, il figlio di uno dei due richiama l’attenzione di tutti. Ha 32 anni, è un bellissimo ragazzo ed è un po’ timido. Con una forchetta fa un tintinnio sul bicchiere e chiede a tutti di restare in silenzio. «Vorrei dire un cosa», sussurra. Esattamente come gli animali nella savana, colti di sorpresa da un rumore inaspettato, forse sospetto, tutti gli ospiti si voltano verso di lui. E quelli che sono in giardino vengono richiamati all’appello.
«Per chi non mi conosce, sono il figlio di Andrea», attacca il ragazzo. In sala, tutti sanno che Andrea lasciò la moglie per Marco, esattamente vent’anni fa. «Vorrei dirvi che questa festa rappresenta un intreccio
che nessuno di noi riuscirà mai misterioso a comprendere fino in fondo. Oggi siamo qui a celebrare l’amore di due fratelli, due migliori amici, due compagni per la vita. Due uomini che hanno sempre fatto la scelta meno scontata, la più pericolosa, la più ardita, ma che nonostante ciò sono riusciti a trovare