Vanity Fair (Italy)

VARIETÀ CINEMA

Tessa, una donna fra i Men in Black

- di MATTIA CARZANIGA

Non è bastata la scena di Men in Black: Internatio­nal in cui

Tessa Thompson, alias lA’ gente M, domanda: «“Men” nel senso di “uomini”?», e la capa Emma Thompson, cioè l’Agente O, risponde: «Non cominciare: ci sto

lavorando». Thompson è stata pure interpella­ta sulla questione lessicale da una giornalist­a sul red carpet dell’anteprima, e ha dovuto chiarire: «Spesso i cambiament­i avvengono prima che la lingua evolva. Abbiamo istituzion­i che ancora operano secondo metodi antiquati, e Hollywood è certamente una di queste». Thompson è un’attrice che porta avanti la militanza femminista più con le azioni che con gli attivismi da Instagram. L’ultima azione è appunto questo film, nelle sale dal 25 luglio, reboot del culto anni ’90 con Will Smith e Tommy Lee Jones. Qui il compagno di ventura è Chris Hemsworth (Agente H), che con la collega va a caccia di creature aliene seguendo la solita ricetta «sci-fi + commedia».

Il picco della filmografi­a «attivista» precedente è il fotogramma di Avengers: Endgame che vede la sua Valkyrie schierata con tutte le altre eroine Marvel. Sottotesto: le ragazze sono pronte a dare battaglia come e meglio dei colleghi maschi. A Tessa piacciono i fatti: la fantascien­za di sole donne (Annientame­nto con Natalie Portman), le mogli che non stanno a guardare ma definiscon­o i destini degli eroi (la saga

Creed, seguito millennial di Rocky), la serialità che supera il gender (Westworld), i progetti musicali «pink power» (Make

Me Feel con Janelle Monáe, s’è vociferata una liaison tra le due). Ora è tempo di indossare lo smoking nero da uomo, che sta benissimo pure a una ragazza. «Solo chi ci crede davvero può cambiare le cose». Descrive così il suo personaggi­o, ma forse è di sé stessa che sta parlando.

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