Vanity Fair (Italy)

Un girovita d’acciaio

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Le formule che applichiam­o sulla pelle dopo le 19 hanno una maggiore assorbibil­ità. Per questo i selfie rendono di più

Il bastone del selfie punta l’obiettivo nella stanza più intima della casa o di una suite a cinque stelle. E mette a fuoco un nuovo mondo fatto di pouf in velluto rosa, cosmetici senza packaging e pose con la pelle super luminosa.

Katy Perry si trasferisc­e con la sua band all’interno di un bagno per registrare una summer jam session del nuovo singolo

Never Really Over e in un solo pomeriggio riceve oltre 7 milioni di visualizza­zioni: il pianista nella vasca, il chitarrist­a sulla tazza del water e le coriste appoggiate ai lati della doccia. Se sia un colpo di testa della Perry o una mossa commercial­e ben pianificat­a della casa discografi­ca non è dato saperlo. Di certo l’originalit­à della location può valerle il titolo di migliore live dell’estate 2019. D’altronde questo è il momento del bagno, dove ogni scatto pare fare il boom di like. Secondo una ricerca condotta da

Hotels.com l’hashtag #BathroomSe­lfie, con più di 1,5 milioni di tag su Instagram, ha battuto tutti: 32 volte in più del #BedroomSel­fie (selfie in camera da letto) e 13 volte in più del #LiftSelfie (selfie in ascensore). Un trend che l’hôtellerie a cinque stelle e i locali più glamour sembrano cavalcare con grande entusiasmo. La Royal Suite della Gherardesc­a del Four Seasons Hotel Firenze, per esempio, è sempre in overbookin­g per la sua salle de bain con soffitti a volta, affreschi del XVII secolo e una vasca lunga più di 2 metri. Mentre a Milano, dal ristorante IT non si esce senza un «ricordino» dalla toilette design dove si trova il famoso photowork Ken di David Byrne, detto anche SUPERego.

STRIKE A POSE

Come in tutti i selfie, anche in bagno la posa conta. Catherine Poulain, modella italiana e influencer da 361 mila follower (@ official_cat), consiglia di fare attenzione alla luce, di scegliersi un bello specchio, di riprenders­i dall’alto per evitare il doppio mento e mettere il flash in modalità off : «Tra i rischi maggiori, quello di inquadrare i sanitari e avere il look sbagliato. Io ne ho due essenzialm­ente opposti: un outfit elegante per la sera e l’accappatoi­o al mattino per dedicare il buongiorno ai miei follower. Una volta realizzato lo scatto, scelgo la musica a seconda dello stile del bagno: se è chic opto per qualcosa di romantico e un po’ francese, se è colorato vado per una traccia più rock. E poi inserisco il filtro. Tra i miei pre-set, utilizzo Paris, che mantiene reali i colori illuminand­o di più l’ambiente».

PERFETTA SOTTO I FLASH

Farsi un autoscatto di giorno o di sera non è la stessa cosa: la pelle ha una resa beauty molto diversa. E il motivo è presto detto: «Di giorno la pelle del viso dorme e subisce i danni della luce blu, dei raggi UvA e B e dell’inquinamen­to atmosferic­o», spiega Maddalena Montalbano, dermatolog­a e medico estetico. «Di notte si risveglia, perché si attiva il processo di riparazion­e. Si ricrea in sostanza il film idrolipidi­co danneggiat­o durante il giorno. Questo è anche il momento ideale per applicare una maschera effetto blur che lascia la pelle del viso photoshopp­ata. Lo stesso vale per il corpo: i trattament­i applicati dopo le 19 hanno una maggiore assorbibil­ità. A quell’ora la pelle è molto più ricettiva e risulta subito più luminosa: ecco perché i selfie scattati di sera rendono di più. Per aumentare l’effetto, si può applicare un olio spray oppure fare uno scrub per far assorbire meglio la crema. Per i capelli, invece, a fine piega basta applicare un siero nutriente che aumenta subito la brillantez­za del colore», dice Montalbano.

DA PALCOSCENI­CO

Il merito di selfie riusciti va anche all’evoluzione del gusto in fatto di arredo bagno. È finita l’era dell’ambiente asettico: «Al suo interno ormai si trovano poltrone e sedute ultra chic, e specchi rotondi come i tappeti», spiega Max Conti, prop stylist e set designer di Contimarch­etti Studio. «Le applique si rifanno alle linee anni ’50, i lavabi vanno oltre il bianco, spesso a contrasto con tessuti e piastrelle. Anche i rivestimen­ti entrano a far parte dell’aspetto decorativo, come se fossero mini quadri. Bandita la plastica: meglio sostituire il dispenser del sapone con un piccolo vassoio in ceramica dove appoggiare una saponetta un po’ vintage. Tra gli elementi cool le piante tropicali, le spugne naturali, lo spazzolino in legno e prodotti con confezioni essenziali dai colori pastello». Con un bagno così il famoso «attimo per ritoccarsi il trucco» potrebbe diventare infinito.

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