Vanity Fair (Italy)

SONO UNA CON L’X FACTOR

Fino a qualche tempo fa era solo la sorella di (Dakota): «I suoi fan mi chiedevano l’autografo pensando fossi lei». Poi, il riscatto. E ora tutti vogliono Elle Fanning, perché non recita e basta. Balla e, soprattutt­o, canta. Come una pop star

- di GRAZIA TURI foto JASON KIBBLER

«Ho sempre amato cantare: a scuola facevo parte del coro e a casa passavo i pomeriggi intonando i brani dei miei artisti preferiti, mentre i miei genitori mi imploravan­o di abbassare la voce. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare un’attrice o una pop star, e quando per caso ho iniziato a recitare, l’altra mia passione non è mai venuta meno. Speravo di interpreta­re un musical prima o poi». Elle Fanning, 21 anni, è sugli schermi da quando ne aveva soltanto tre: finalmente, dopo il successo con pellicole quali Super 8, Maleficent e L’inganno in cui recitava e basta, è riuscita a realizzare il suo desiderio più grande: in Teen Spirit - A un passo dal sogno di Max Minghella, dal 29 agosto al cinema, Elle interpreta Violet, un’adolescent­e che, quando non va a scuola, lavora e canta in un bar pieno di vecchi alcolizzat­i per aiutare la madre (Agnieszka Grochowska), immigrata polacca rimasta sola nell’Isola di Wight dopo che il marito l’ha lasciata. Un giorno, tra gli avventori che non badano al suo talento, Violet cattura l’attenzione dell’anziano Vlad (Zlatko Buric), ex cantante d’opera, al quale chiede aiuto per convincere la mamma a lasciarla partecipar­e al reality show Teen Spirit. «Ho voluto fortemente questo ruolo, ho chiamato Max per chiedergli un provino. Sono americana e lui all’inizio cercava un’attrice europea in grado di cantare».

Come l’ha convinto a darle la parte?

«Gli ho mandato il video di una mia esibizione al festival di Montreux nel luglio di tre anni fa: mi ha vista e si è convinto. Era nato tutto per caso: Woodkid (musicista francese, ndr), che è diventato un amico dopo avermi diretta nella pubblicità del profumo Lolita Lempicka e ha scoperto la mia passione per il canto, mi ha chiesto di esibirmi con lui in Never Let You Down al festival di Montreux, appunto. Gli ho risposto: “Perché no?”. Naturalmen­te non avevo idea di che cosa volesse dire salire sul quel palco».

Montreux è un festival storico, che ha ospitato Ella Fitzgerald, Nina Simone e, più di recente, Alanis Morissette, David Bowie e altri mostri sacri.

«Quando l’ho scoperto ho pensato: chi me l’ha fatto fare? Sono uscita sul palco con Woodkid e le gambe che mi tremavano letteralme­nte. Se riguardo il video ora (visibile su youtu.be/9uDZGNw819­c), mi rendo conto di essere stata un disastro: nessuna presenza scenica e anche la voce lasciava a desiderare. Per fortuna per Teen Spirit ho collaborat­o con Marius De Vries, che ha lavorato a La La Land e Moulin Rouge!: lui mi ha aiutata a prepararmi al meglio».

Come?

«Anzitutto con gli esercizi vocali, perché volevo che il mio timbro fosse più profondo: li ho ripetuti ogni giorno per quattro mesi. Non volevo rovinare pezzi iconici come Little Bird di Annie Lennox o Lights di Ellie Goulding: i loro fan mi avrebbero odiata. Quando recito mi affido all’istinto e non sono abituata a rivedere le mie scene, ma qui riascoltav­o ogni incisione per affinare la tecnica. Non sa quanto sia felice oggi di raggiunger­e note che prima non erano alla mia portata».

Il film è un’ode al pop. A lei piace il genere?

«Lo ascolto come tutti − anche se molti non lo ammettono −, perché è orecchiabi­le, ti cattura subito. Per me è un genere che rappresent­a la giovinezza: quando ero alle scuole superiori conoscevo ogni canzone, le imparavo a memoria e ne facevo un motivo di vanto con le amiche. Adesso amo anche altri generi, tipo l’hip hop».

Qual è il primo concerto a cui ha assistito?

«A Budapest Gwen Stefani, di cui ero una fan sfegatata. Avevo nove anni, è stato fantastico».

Si è ispirata a un po’ a lei per la sua Violet?

«Sì, e a Dua Lipa, forse perché è diventata famosa mentre giravo il film. Ho cercato di portare nel mio modo di cantare un po’ dello stile degli artisti che amo, come Kanye West e Björk. Ho anche guardato i videoclip di Katy Perry e Taylor Swift per capire i segreti del loro successo mondiale».

E lo ha compreso?

«Sono autentiche: quando si esibiscono mostrano la loro personalit­à. Le canzoni di Katy parlano della giovinezza e della ribellione, e le ho prese a riferiment­o per Violet. Max invece prima delle riprese mi ha suggerito di guardare La vita di Adele».

Come mai?

«Desiderava farmi entrare nel mood di un film europeo e mi voleva un po’ ruvida, come la protagonis­ta Adele. Violet non sorride quasi mai, non ricorre al make-up e ha i capelli raccolti; mentre io sono solare, rido sempre e sono molto espressiva. Credo sia fantastico interpreta­re un personaggi­o femminile che non deve essere adorabile a tutti i costi per compiacere il pubblico».

Insomma, qualcosa di completame­nte diverso dal modello di donna che lei incarna nelle pubblicità...

«È vero (ride, ndr), ma gli spot appartengo­no al territorio del sogno. E mi diverte farli. Per esempio, ho adorato la campagna di Tiffany & Co.: sembrava di girare un film».

Tra l’altro lì lei balla, proprio come in Teen Spirit.

«Sì, mi viene piuttosto naturale, perché da piccola ho preso lezioni di danza. È stato più difficile imparare l’accento inglese e, soprattutt­o, le mie battute in polacco».

Nel film è una teenager, ma lei è in scena da quasi vent’anni.

«E sono contenta che adesso per me si apra un ampio ventaglio di ruoli da adulta, che prima mi erano preclusi».

Com’è stato crescere davanti alla macchina da presa?

«È come se il mio album di foto di famiglia fosse a disposizio­ne del mondo intero (ride, ndr)! Il fatto che mia sorella Dakota avesse già intrapreso la carriera di attrice mi ha dato sicurezza, anche se fino a Super 8 ero conosciuta proprio perché ero sua sorella, e mi chiedevano autografi pensando io fossi lei. A differenza di quanto si creda, la mia infanzia è stata bellissima, sono andata a scuola, però ho anche viaggiato e avuto esperienze incredibil­i. Come Violet in Teen Spirit ho inseguito i miei sogni: io e Dakota siamo nate in Georgia, in un paesino che nessuno troverebbe sulla mappa, dovevamo diventare atlete, visto che mia madre era tennista profession­ista e mio padre giocava a baseball».

È riuscita a sfuggire a quel destino...

«Per fortuna la mamma ha appoggiato il nostro desiderio di fare le attrici e ci ha portate a Los Angeles. Ci ha anche inculcato una mentalità sportiva: si può iniziare a recitare a qualsiasi età, ma se cominci presto, più ti alleni più sviluppi i tuoi riflessi da attore. Per me è stato così».

In Teen Spirit non sappiamo che cosa succederà a Violet dopo la partecipaz­ione al reality show...

«E chi lo sa? Potrebbe persino trasformar­si in un mostro. Credo che questo film, un po’ come The Neon Demon, faccia riflettere sui lati negativi del successo, del narcisismo. Ed è bene non scordarsen­e mai».

Fashion editor Joanna Hillman. In tutto il servizio, abiti e accessori, MIU MIU. Make-up Mary Greenwell. Hair Kei Terada per Onira Organics. Manicure Jessica Scholten. Produzione on set KO Collective.

Set designer Louis Gibson.

 ??  ?? A (NEW) STAR IS BORN Elle Fanning, 21 anni, è la protagonis­ta di Teen Spirit - A un passo dal sogno. Al cinema dal 29 agosto. In autunno sarà anche in Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen e Maleficent 2.
A (NEW) STAR IS BORN Elle Fanning, 21 anni, è la protagonis­ta di Teen Spirit - A un passo dal sogno. Al cinema dal 29 agosto. In autunno sarà anche in Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen e Maleficent 2.
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TRA MUSICA E ADOLESCENZ­A Una scena di Teen Spirit - A un passo dal sogno. Elle Fanning interpreta un’aspirante cantante alle prese con un reality show.

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