Vanity Fair (Italy)

Aspettando i Nobel

Prima dell’assegnazio­ne dei Nobel, e dopo gli igNobel, un astrofisic­o spiega perché le soluzioni più brillanti arrivano da dubbi assurdi

- di SILVIA BOMBINO

Tenere in bocca una penna rende più felici? E quanto si è soddisfatt­i quando ci si gratta? Quanta saliva produce un bambino di 5 anni, in un giorno? A queste domande che sembrano stupide, impossibil­i o senza senso, e anche ad altre, nel 2019 sono state dedicate delle ricerche scientific­he: all’Università di Harvard, ogni anno dal 1991, si assegnano gli igNobel (gioco tra «ignobile» e «Nobel») qualche settimana prima rispetto alla più seria onorificen­za svedese, di cui sapremo i vincitori dal 7 ottobre. «Sembrano temi ridicoli, ma non lo sono», spiega l’astrofisic­o Luca Perri, che a BergamoSci­enza (5-20 ottobre) terrà l’incontro IgNobel. L’utilità dell’inutilità scientific­a. «In realtà il premio vuole far riflettere, dopo le risate».

In che senso?

«La scienza parte sempre da curiosità che sembrano stupide, ma le soluzioni spesso hanno applicazio­ni più interessan­ti, ricadute tecnologic­he inaspettat­e. I satelliti da cui dipendiamo oggi funzionano per la Teoria Generale della Relatività di Einstein, che quando la formulò fu preso per pazzo».

Tuttavia Einstein rispondeva a una curiosità «alta», il funzioname­nto dell’universo. Non «la simmetria termica dei genitali dei postini francesi», ricerca premiata con l’igNobel 2019 per l’Anatomia.

«Quella ricerca in realtà parte dai danni dell’apparato dei postini, da una questione medica insomma: il premio enfatizza l’aspetto comico. Anche l’igNobel per la Medicina di quest’anno, che sostiene che la pizza è anti-cancro “ma solo se prodotta in Italia”, in realtà lo è solo perché è uno studio oncologico di Silvano Gallus, dell’Istituto di Ricerche Farmacolog­iche Mario Negri Irccs di Milano. Altre volte domande “basse” portano a importanti soluzioni: la ricerca che indagava dove guardasser­o i cani – a nord – quando fanno i loro bisogni ha permesso di capire che i cani percepisco­no il campo magnetico terrestre e hanno una specie di bussola interna che si resetta in momenti “morti”, quei momenti. Utilissima in situazioni di soccorso, penso a un terremoto, in cui i punti di riferiment­o “fisici” sono crollati».

Andrej Gejm fu un fisico russo che vinse prima un igNobel e poi un Nobel. È un caso unico?

«Sì, vinse nel 2001 un igNobel per aver fatto levitare magneticam­ente una rana. E nel 2010 un Nobel perché è uno dei due scopritori del grafene, materiale del futuro. Il suo è un caso unico perché il Nobel lo vincono in pochi. Ma è pieno di premi igNobel che sono grandissim­i ricercator­i».

Chi secondo lei dovrebbe vincere un igNobel oggi?

«Thomas Hales, un matematico che per 19 anni ha studiato quale fosse la struttura migliore per impilare le arance al mercato – la piramide a base quadrata. Era un problema matematico da quattrocen­to anni: oggi vende il software sviluppato per risolvere il quesito a chi progetta coperture per gli stadi, per esempio».

In un suo famoso post su Facebook del 2016 lei denunciava i «leoni da tastiera» che attaccano la scienza senza nessuna competenza. Oggi è migliorata la situazione?

«Nonostante aumenti il pubblico affamato di divulgazio­ne scientific­a, la politica continua a non mettere la scienza nelle campagne elettorali. Basta vedere quali esperti ha convocato il ministro dellA’ mbiente Fioramonti nel consiglio sullo sviluppo sostenibil­e. C’è Vandana Shiva: non esattament­e una scienziata».

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A sinistra, l’attivista indiana Vandana Shiva, neo consulente del ministro Fioramonti. Sopra, Luca Perri, 33 anni, astrofisic­o. Sarà a BergamoSci­enza il 9 ottobre.
STRANEZZE A sinistra, l’attivista indiana Vandana Shiva, neo consulente del ministro Fioramonti. Sopra, Luca Perri, 33 anni, astrofisic­o. Sarà a BergamoSci­enza il 9 ottobre.

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