Racconto di una sfilata
Un brand storico sfila durante la settimana della moda a Milano. Rimane fedele alla vocazione. Ma ha il coraggio della contemporaneità. E la sala applaude
Alla voce coraggio, ci starebbe bene Luisa Spagnoli. Per una donna vissuta agli inizi del Novecento, fondare un’azienda di dolci e farla prosperare durante una guerra (portando in fabbrica altre donne) aveva già un che di straordinario. Solo che lei, nata e cresciuta in Umbria, aveva fatto di più. Dopo avere inventato il Bacio Perugina, nel 1928 ha creato un’impresa che ancora oggi porta il suo nome, e che ha fatto dell’eleganza timeless a prezzi competitivi la chiave della sua longevità. In quanto a coraggio, poi, ne ha in abbondanza anche la bisnipote Nicoletta, entrata in azienda nel 1983 come disegnatrice e, tre anni dopo, catapultata al vertice per la morte improvvisa del padre Lino. Roba da far tremare i polsi anche a manager di lungo corso, ma lei sfodera la tempra di famiglia e quando le decisioni si fanno difficili si appella a una domanda rituale: «Cosa farebbe papà al mio posto?». Detta così potrebbe sembrare un’ingenuità e invece è un quesito che racchiude in sé i valori di abnegazione, serietà e rispetto per la storia del brand, tra i protagonisti della settimana della moda per la Primavera-Estate 2020, che si è da poco conclusa a Milano.
La scorsa stagione, in occasione dei 90 anni del marchio, Luisa Spagnoli aveva sfilato per la prima volta durante la fashion week e in tanti avevano pensato si trattasse di un’eccezione alla regola dell’understatement che
contraddistingue da sempre l’azienda. Una realtà che produce capi pensati per restare nell’armadio più di una stagione, e che non si lascia trascinare dalle manie del momento, ha un pubblico di appassionate a prescindere da una sfilata. Tanto più che Luisa Spagnoli ha un asso nella manica che pochi altri possono vantare: chi entra in boutique accede a un mondo dove il racconto si basa non tanto su questo o quel prodotto, ma su uno stile di vita. Fare il bis in passerella a Milano significa che qualcosa è cambiato.
«La mia bisnonna aveva lanciato la haute couture alla portata di tutti», spiega Nicoletta Spagnoli, «perché grazie alla maglieria riusciva a proporre a prezzi più contenuti le stesse suggestioni che prendevano vita con le stoffe negli atelier. Oggi rimaniamo fedeli a quella vocazione, ma con uno spirito contemporaneo». Nonostante le critiche ciclicamente scagliate contro il mondo della moda, la sfilata resta lo strumento più al passo coi tempi quando si tratta di trasmettere un mood, anche perché ogni look è facilmente instagrammabile, per non parlare del parterre. Già, uno show senza pubblico che cosa sarebbe? A differenza di cinema o teatro, questo è un settore dove c’è uno spettacolo nello spettacolo, regalato dagli ospiti che si accomodano in sala con le loro mise raffinate, stravaganti, magari anche esagerate, sempre comunque frutto di un’attenzione a ciò che attraverso gli abiti vogliono comunicare.
Ecco perché Nicoletta ha voluto cinque invitate d’eccezione, cinque donne capaci di trasmettere principi molto vicini a quelli dell’azienda. In prima fila c’erano Luisa Ranieri, l’attrice che ha interpretato proprio Luisa Spagnoli nella fiction dedicata a lei e andata in onda su Raiuno nel 2016, con un meritatissimo successo di pubblico. La cantautrice Paola Turci, la modella e attrice Eva Riccobono, la conduttrice Caterina Balivo e la prima ballerina del Teatro alla Scala Marta Romagna. Il carisma di una, la caparbietà di fronte alle sfide della vita di un’altra. E poi l’italianità che si fa onore nel mondo, la capacità di restare in equilibrio tra il successo professionale e le continue attenzioni che richiede una famiglia, lo spirito di sacrificio per realizzare qualcosa di grande. Sotto ai loro occhi hanno sfilato capi 100 per cento Luisa Spagnoli nella qualità, nell’attenzione ai dettagli, nell’eleganza sofisticata, mai eccentrica. Una collezione che abbraccia le dinamiche della fashion week con il coraggio della fondatrice Luisa, pronta a lanciarsi in una nuova e grande avventura. Lo fa senza tradirsi, con la visione dei suoi successori Mario e Lino, entrambi capaci di fare crescere e consolidare la griffe. E con la consapevolezza di Nicoletta, che sa quanto anche il più solido dei brand debba sempre evolvere, innovare. Qualcosa è cambiato da Luisa Spagnoli, e la sala applaude.