STRATEGIE Per una pelle luminosa
Acidi esfolianti, enzimi e vitamine sono il segreto della pelle effetto porcellana delle star: gli esperti spiegano come si combinano per illuminarci d’immenso
Sui benefici del lavoro di squadra applicato alle comunità umane, si è detto molto. La divisione dei ruoli, il contributo del singolo, la potenza della sinergia per il raggiungimento dell’obiettivo sono applicabili anche alla beauty routine quando il goal è riportare luce e turgore al viso.
Per capire come agisce una squadra di prodotti skincare occorre un po’ di fantasia: bisogna immaginare la superficie della pelle come un tetto di tegole sovrapposte appoggiato su uno strato in continua proliferazione, il derma, che spinge verso l’alto le tegole più vecchie. Parliamo di cellule, ovviamente, che quando arrivano in cima si trasformano in piccole squame rendendo così la pelle più spessa e spenta.
La strategia è quindi liberare viso e collo da questo strato corneo usando prima acidi ed enzimi esfolianti per renderla più ricettiva, e poi boost di vitamine per nutrirla.
Bisogna allora pensare a prodotti che lavorino allo stesso progetto. È per questo che la cosmetica oggi si concentra, più che sulle singole formule, sull’azione combinata dei vari passaggi.
Per dare nuova vita alla pelle in quest’autunno caldo, si parte con detergenti e creme viso ad azione esfoliante, e si prosegue con gocce di vitamine.
ACIDO A CHI?
La ricetta della luminosità conta su formule che sitimolano il turnover cellulare, contenenti enzimi e acidi: due tipi di sostanze molto diverse tra loro, da non confondere.
«Vietato il fai-da-te», dice Magda Belmontesi, dermatologa e docente alla Scuola Superiore di Medicina Estetica Agorà di Milano. «Innanzitutto perché la parola acido può trarre in inganno: quello ialuronico, per esempio, è un aminozucchero ad azione idratante e con gli acidi comunemente intesi non ha nulla da spartire. In più, non essendo tutti uguali, possono essere alternati ma mai sovrapposti. Alcuni, come il glicolico, hanno un’azione esfoliante che riattiva il ricambio epidermico. Altri, come il ferulico, antiossidante. Tra i più nuovi c’è poi il tranexamico, che è uno schiarente illuminante proprio come gli acidi azelaico, cogico e fitico».
E come non sono uguali gli acidi, non lo sono nemmeno le pelli e le loro esigenze. «Per ogni inestetismo esiste un acido o una combinazione di acidi. In caso di macchie al ritorno delle vacanze, per esempio, è meglio optare per una strategia multitasking che prevede alta fotoprotezione e formule a base di acido ascorbico per il giorno, e depigmentanti alternati a esfolianti per la sera. Perché ogni attivo lavora su un punto diverso della catena della melanina. In caso di rughe profonde, consiglio ancora l’antiossidante abbinato alla fotoprotezione, ma con l’aggiunta dell’acido ialuronico idratante, e degli aminoacidi. Completamente diversa è invece l’azione degli enzimi, proteine specializzate che concorrono a una determinata reazione chimica: se si trovano in detergenti o nelle creme viso, potenziano l’azione esfoliante o antiossidante dei loro attivi», spiega Belmontesi.
La scelta non è facile e ci si ritrova soli davanti allo scaffale. Qualcosa sta però per cambiare: «All’Università di Ferrara abbiamo creato il corso ICQ®, al momento l’unico al mondo, per formare commessi evoluti, in grado di spiegare i cosmetici ai consumatori che spesso non sanno cosa stanno acquistando», dice Stefano Manfredini, professore ordinario di Chimica farmaceutica e tossicologica presso l’Università di Ferrara. «Il vero rischio si corre quando si acquistano online formule con concentrazioni superiori a quelle autorizzate al pubblico che possono arrecare danni irreversibili alla pelle. In ogni caso, un buon indicatore della qualità della formula lo fornisce la lunghezza dell’Inci: come Gwyneth Paltrow, preferisco la cosmetica clean, pulita, senza chimica superfluaÈ.
LE MAGNIFICHE TRE
Se nel dream team delle vitamine vengono nominate sempre loro tre, un motivo c’è: sono quelle giuste per un booster di energia soprattutto in vista di eventi importanti.
La A, la C e la E sono state scelte, per esempio, per la wedding beauty routine dell’attrice Carolina Crescentini, e anche per quella di Camilla Filippi, neo-sposa del regista Stefano Lodovichi.
Lo rivela Simone Belli, titolare della Simone Belli Make-up Agency e make-up artist di molte star, uno dei primi a capire che per ottenere una pelle da sogno non basta il fondotinta: «Per le mie clienti vip realizzo dei veri e propri cocktail glow vitaminici. Ma non prima di aver preparato la base a dovere. Nell’ordine, procedo con una doppia pulizia del viso: 15 secondi di acido mandelico per levigare micro-imperfezioni, e due tonici per abbassare la temperatura della pelle. Successivamente, applico un mix di vitamine contenuto in capsule monodose che ne preservano l’efficacia. La combinazione varia a seconda del momento della giornata: uso la C e la E per eventi nel tardo pomeriggio, e solo la E in pieno giorno. Per potenziare l’effetto degli attivi stendo le formule con sfioramenti dal centro del viso verso l’esterno e poi con movimenti circolari che stimolano la circolazione sanguigna». Un trucco evoluto, frutto di una mente creativa e preparata.
Chi fosse incline al fai-da-te, nel libro 350 rimedi naturali per ringiovanire viso e corpo (edizioni RED!), troverà le ricette super fresche della facialist di fama internazionale Joanna Hakimova: «Una ricetta veloce è a base di curcuma, yogurt e succo di limone, ricco di vitamina C. Ha azione anti-age e prevede un doppio risciacquo: uno al mattino con succo di limone e uno alla sera con acqua tiepida», spiega Hakimova. Tuttavia, prima di approcciare qualunque tipo di vitamina è importante capire quali sono effettivamente utili al benessere della propria pelle.
LA VITAMINA A
È l’antirughe numero uno perché protegge le cellule dall’invecchiamento e dal danno degenerativo prodotto dai radicali liberi. A livello topico, ha un’azione esfoliante che leviga la superficie: «In cosmetica si chiama retinolo e stimola il turnover cellulare. Si consiglia il suo utilizzo soprattutto d’inverno quando la pelle è più spessa», spiega la dermatologa Maddalena Montalbano. «Attenzione a non confonderla con l’acido retinoico, un farmaco prescritto per l’acne».
LA VITAMINA C
Presa anche per bocca, è l’antiossidante per eccellenza nella lotta ai radicali liberi e per rinforzare il sistema immunitario. Viene aggiunta nelle formulazioni cosmetiche per stimolare la formazione del collagene e perché ha un’azione protettiva del microcircolo.
E quando siamo carenti di vitamina C si vede: «La pelle è più secca, arrossata, meno elastica e meno turgida perché manca il tessuto di sostegno», spiega Gianluca Mech, nutrizionista e ideatore della Dieta Tisanoreica. «La dose orale giornaliera consigliata è di 80 mg. Meglio ancora se si opta per un’azione combinata di integratori per bocca e creme a base di vitamina C».
LA VITAMINA E
È chiamata vitamina della giovinezza perché è un ottimo antiossidante: aiuta la pelle a difendersi dalle aggressioni esterne e a neutralizzare l’attacco dei radicali liberi, maggiori responsabili del crono e foto invecchiamento. È inoltre ricca di acido linoleico che migliora l’elasticità cutanea. Peccato che questa molecola essenziale non viene sintetizzata dal corpo umano e deve essere assunta dall’esterno attraverso l’alimentazione e alcuni integratori. In cosmetica, è diluita in oli e creme per rallentare l’invecchiamento e proteggere dai danni causati dalle radiazioni solari, come le scottature. Tra gli oli cosmetici che ne contengono di più c’è quello di mandorle dolci e di germe di grano. Ma ne è ricco anche il burro di karité, perfetto per un massaggio post doccia. Un rituale cocooning alternativo per fare il pieno di vitamine.