FEDERICA PELLEGRINI Basta con il rosa

Lo sport sarà con lei per sempre, ma il colore rosa sui capelli no, anche se Federica Pellegrini ha un asso nella manica. E un sogno nel cassetto...

Sono cose che accomunano gli atleti: lo sguardo fiero di chi mangia pane e disciplina ogni giorno, e la luce di chi guarda oltre, per mirare dritto all’obiettivo. Federica Pellegrini è così, anche mentre racconta di Vanessa, il suo amato cane. La chiamano «Divina», un soprannome che ha poco a che fare con la sua attitudine, e più con i traguardi che ha raggiunto nella sua carriera: 31 anni, 17 da nuotatrice, 51 medaglie internazionali, la prima a 16 anni alle Olimpiadi di Atene 2004, l’oro a Pechino conquistato 4 anni dopo, 8 podi consecutivi ai Mondiali, 121 ori nei campionati italiani e l’ultimo, qualche mese fa a Gwangju, Sud Corea, primatista mondiale nei 200 m stile libero con un tempo record. I numeri la rendono la nuotatrice italiana più forte di sempre. Ma non si è montata la testa, anzi. Solo qualche «colpo di testa» rosa sul suo carré di capelli biondi.

Perché questo colore?

«Il rosa e il biondo non mi stufano, mi guardo e mi riconosco. In passato mi ero fatta nero corvino, ma ogni volta che mi guardavo allo specchio mi prendeva un colpo».

Quanto coraggio ci vuole per cambiare look?

«Sono sportiva anche in questo. Non mi faccio grandi problemi: il taglio e il colore alla fine sono temporanei».

Ogni giorno in piscina: come cura capelli e pelle?

«Siccome entro in acqua due volte al giorno con il cloro che tende a seccare tutto, uso prodotti molto idratanti: la mattina applico un siero sul viso, leggero e non unto perché devo indossare gli occhialini che altrimenti scivolerebbero, mentre la sera scelgo una crema ricca. Sui capelli, invece, tengo in posa il balsamo come fosse una maschera».

Quali sono i suoi progetti futuri?

«Continuare nel ruolo di giudice per Italia’s Got Talent, che mi piace molto. Diventare un’atleta del Comitato Olimpico. E infine, visto che a Verona ho trovato la mia vita, sento che è arrivato il momento per dedicarmi alla creazione di una famiglia».