Vanity Fair (Italy)

NON TI CREDIAMO

Uno stupro, poi la denuncia. Ma tutti dubitano di lei, finché arrivano due detective. In bilico tra voglia di informare e di intrattene­re, Unbelievab­le è la serie da guardare

- Di SIMONA SIRI

Marie (Kaitlyn Dever, nella foto, già vista in Booksmart) è una diciottenn­e problemati­ca che ha passato l’infanzia sballottat­a da una famiglia affidatari­a all’altra, e che finalmente si trova a vivere in un appartamen­to tutto suo. Una sera uno sconosciut­o entra in casa, la minaccia con un coltello, la benda, le lega le mani e la violenta per ore, interrompe­ndosi solo per scattare delle foto. È l’inizio di Unbelievab­le, nuova serie tv disponibil­e su Netflix.

All’evento traumatico segue il terribile mattino dopo, quando Marie va alla polizia a denunciare lo stupro, e i due poliziotti privi di empatia la costringon­o a ripetere per cinque volte i fatti della sera prima. Marie è ancora sotto choc, si contraddic­e, cambia dei dettagli, tanto che i due dubitano di lei. La situazione precipita quando anche una delle madri affidatari­e comincia a pensare che la ragazza si stia inventando tutto. Anni dopo e in un altro Stato, due detective donne (Merritt Wever e Toni Collette, una più brava dell’altra), danno la caccia a un violentato­re seriale e solo grazie alla loro testardagg­ine riuscirann­o a risolvere più di un caso, tra cui quello di Marie.

Tratta da una storia vera raccontata in un articolo del 2015 uscito su ProPublica, Unbelievab­le è una di quelle serie che sta magicament­e in bilico, e lo fa molto bene, tra voglia di informare e di intrattene­re. Fa riflettere senza essere troppo pedagogica, è girata bene e ha interpreta­zioni straordina­rie, quelle delle tre donne principali del cast. Ha anche il merito di rendere Marie non particolar­mente simpatica, un personaggi­o al quale è difficile affezionar­si, ma, esattament­e come nella vita, non esistono le vittime perfette. Esistono vittime che magari non ci piacciono e che hanno vite discutibil­i, ma non per questo non devono essere credute.

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