Trasformate i libri in «coccola»
Dati e insegnanti parlano chiaro: basta lamentarsi che i figli non leggono. Dovete dare l’esempio, e soprattutto usare la voce
Se digiti su Google «mio figlio non vuole» una delle prime parole suggerite è «leggere». La lettura è vissuta da molti bambini come un compito noioso, un dovere scolastico, e i genitori disperati, oltre che googlare, si rivolgono alle maestre in cerca di consigli: «Se leggere diventasse un’azione quotidiana svolta come piacere, i piccoli si trasformerebbero in divoratori di libri», dice Carla Aprile, maestra di una classe quarta della scuola elementare Calimera di Lecce. Il suo istituto ha partecipato all’iniziativa Leggimi ancora di Giunti Scuola, che in collaborazione con l’Università di Perugia ha analizzato i benefici della lettura ad alta voce. I docenti dei 1.500 bambini che hanno aderito, un’ora al giorno, per cento giorni, hanno letto in classe Matilda di Roald Dahl, Harry Potter, Wonder, per citare alcuni titoli.
Le loro classi sono state messe a confronto con altre non esposte a questa pratica e i risultati, spiegati alla fiera Didacta di Firenze dal 9 all’11 ottobre, evidenziano come gli alunni sottoposti al training intensivo abbiano mostrato un miglioramento dei livelli cognitivi del 18-20% tra l’inizio e la fine del progetto. Ora, questi bambini, quando affrontano un compito, sono più performanti, gestiscono meglio le informazioni e le sanno ordinare, risolvono più velocemente un problema, si distraggono meno. «Leggere in maniera costante o essere esposti alla lettura nel periodo dello sviluppo e dell’adolescenza aiuta i più giovani nel loro percorso di crescita, sviluppa le competenze cognitive, emotive e sociali utili per il successo scolastico e per la vita», dice Federico Batini, direttore scientifico di Leggimi ancora.
Una ricerca della Ohio State University dice che se i genitori leggono ai loro figli in età prescolare circa cinque libricini al giorno, i piccoli arrivano alla scuola elementare che conoscono quasi 1,5 milioni di vocaboli in più rispetto a quelli la cui famiglia non è abituata a leggere. Leggendo un solo libro al giorno i vocaboli in più risulterebbero essere 290 mila: comunque tantissimi. Se un genitore non legge al proprio figlio, il bambino arriverà a scuola avendo sentito poco più di 4.600 parole.
Ma come si insegna ad amare la lettura? «Consiglio ai genitori e alle maestre di seguire il nostro esperimento: trasformate questo momento in una “coccola”. Noi leggevamo seduti per terra, in un angolo con dei cuscini, in giardino», continua la maestra Aprile. «Sospendete i giudizi, ricordatevi che non è un compito ma un piacere. Ascoltate i vostri bambini, non interrogateli. E continuate a leggere loro ad alta voce anche se sanno già leggere, è il regalo più grande che gli possiate fare».