GUY AROCH.
Per i buddisti funziona: Mindar, la macchina-monaco dispensa sermoni e consigli. E fa risparmiare i giapponesi
Tuta di cashmere e paillettes, BRUNELLO CUCINELLI. Make-up Luca Cianciolo@Close Up Milano using Fenty Beauty. Hair Mimmo Di Maggio@ Freelancer Agency using Paul Mitchell.
Il monaco Mindar si aggira lentamente nel giardino del Tempio Kodai-ji. Declama sermoni, prega e benedice i fedeli venuti fin qui, in questo edificio sacro sorto 400 anni fa al centro di Kyoto, Giappone. Ha una sola particolarità: è un robot. È stato modellato per ricordare le sembianze di Kannon, la dea buddista della compassione, ma è fatto di alluminio, silicone e fili elettrici.
È il monaco più costoso del mondo (circa un milione di dollari), ma ha una missione piuttosto importante: risollevare la passione religiosa in un Paese, il Giappone, in cui la fede è in declino.
Presto sarà dotato di intelligenza artificiale: ascolterà i dubbi spirituali e gli interrogativi posti dai fedeli, li immagazzinerà in un database, e per ognuno elaborerà una risposta unica e irripetibile. Di più: Mindar si aggiornerà quotidianamente, evolverà la sua visione etica e religiosa grazie al confronto continuo con i visitatori del tempio.
«Grazie all’intelligenza artificiale diventerà sempre più saggio, e aiuterà le persone a superare problemi che sembrano insormontabili», ha spiegato a Vox.com il responsabile del tempio, Tensho Goto. Se l’idea di una figura spirituale fatta di circuiti elettrici e software avanzatissimi può far storcere il naso a fedeli cristiani e islamici, è più accettata da praticanti di una filosofia metafisica come il buddismo. «Noi non crediamo in un Dio, cerchiamo di seguire il cammino di Buddha. Poco importa che quel cammino sia indicato da una macchina, da un pezzo di metallo o da un albero».
Mindar è solo l’ultimo e più avanzato esperimento di robotica prestata alla religione nel Paese. Da tempo in Giappone gli ospiti di alcune residenze per anziani hanno a disposizione nianfo ji, un piccolo device grande quanto un iPhone che recita all’infinito il nome di Buddha in segno di preghiera. E da qualche anno i fedeli che non possono permettersi di pagare un funerale (in Giappone una cerimonia funebre costa fino a 30 mila euro) possono «noleggiare» Pepper, un robot (con tanto di schermo touch sul petto) che officia la funzione a una tariffa molto più bassa.