Vanity Fair (Italy)

Imparare a nuotare (da grandi)

- di ROSSELLA FIORE foto HEATHER GILDROY

Sfidare i propri limiti avvicinand­osi al nuoto da adulti ha molti vantaggi: è un’esperienza adrenalini­ca a effetto antiage sul cervello e porta a scoprire i lati migliori del proprio corpo

A una certa età, esistono limiti psicologic­i che dividono i desideri leciti da quelli considerat­i inappropri­ati e inconfessa­bili. Proprio come quei cordoni in piscina che separano le corsie.

Oggi si possono fare scelte un tempo impensabil­i, eppure esistono ancora scrupoli taciuti di proporzion­i infinitesi­mali che accomunano più esseri umani di quanto si pensi. Per esempio: sarà il caso di iscrivermi al corso di nuoto per principian­ti?

Ho scoperto unA’ tlantide di non-nuotatori in incognito quando ho fatto a mia volta coming out. Sono stata inondata di messaggi privati e pubblici del tipo Ma che coraggio; Io ci ho rinunciato, è troppo tardi; Ma cosa ti dicono quando ti iscrivi? e Quanti anni hanno gli altri del gruppo? Attorno al tema ruota la morbosità anagrafica oltre a un’oggettiva paura dell’acqua che tiene lontani molti da piscine olimpionic­he e dal mare oltre gli scogli, e forse, per usare l’acqua alta come metafora, da tutto ciò che è inabissato dentro di noi e che sfugge al controllo.

IL ROTTO DELLA CUFFIA

Per le neo mamme il corso di acquaticit­à infantile da fare entro il primo anno di età del bebè è un’ovvietà. Ma per i non sportivi d’antan che ai tempi hanno disertato l’ora di educazione fisica il giusto feeling con l’elemento è tutto da costruire. Alcuni dissimulan­o il rapporto ambivalent­e con l’acqua alta con lo stile cane-con-la-testa-fuori felici così, i più temerari riaprono l’X-File. E come me, per esempio, scoprono che vincere la paura del fondale che non si tocca ha ricadute impensabil­i. La casistica delle giustifica­zioni dei disertori dell’ora di nuoto è varia: si va dal timore di non riuscire a galleggiar­e a dispetto del principio di Archimede a quello di non sapersi coordinare, al trauma non superato di essere stati spinti, al fastidio dell’acqua negli occhi/orecchie. È bene sapere che questo elenco non scompone minimament­e gli istruttori. «Sono abituati. Basti

pensare che il primo ostacolo è la prova costume, il mostrarsi a nudo sia fisicament­e che psicologic­amente. Con il tempo, però, si impara la tecnica e si sviluppa la fiducia nel proprio corpo e nella sua capacità di apprendere», spiega Roberto Del Bianco, responsabi­le formazione della Federazion­e Nuoto. Il pacchetto di sensazioni che uno sport come il nuoto genera, infatti, non deve essere sottovalut­ato se si vogliono ottenere dei risultati, perché esiste un legame virtuoso tra emozione, stima di sé e raggiungim­ento dell’obiettivo. «Nel nuoto senior il ruolo dell’istruttore è fondamenta­le: deve saper empatizzar­e con la paura dell’allievo, che può essere un coetaneo o più anziano di lui. Ma il vero miracolo lo fa lo spirito di squadra. Negli anni, ho notato che si creano legami speciali, come nei team di giovani agonisti. Vincere insieme la paura fa sentire le persone parte di un’impresa collettiva incredibil­e. E in un certo senso è vero».

LA CURIOSITÀ COME ANTIAGE

Sfidare i propri limiti offre un vip pass per la propria uncomfort zone, dove si è costretti a rivedere i confini del senso del ridicolo e della paura. Quando è stata l’ultima volta che avete fatto volontaria­mente qualcosa ad alto rischio di flop? Se è passato troppo tempo, conviene ricimentar­si perché, secondo la scienza, le novità adrenalini­che hanno un effetto terapeutic­o, come racconta Susan Jeffers nel libro Conosci le tue paure e vincile (il cui titolo è altrettant­o entusiasma­nte nella versione originale, Feel the Fear and Do It Anyway, prova la paura e provaci lo stesso). Se non addirittur­a antiage, come spiega invece Antonino Cattaneo, presidente della Fondazione European Brain Research Institute Rita Levi-Montalcini: «L’esercizio fisico e l’apprendime­nto di nuove capacità stimolano la neurogenes­i, ovvero la formazione di nuovi neuroni, anche nel cervello adulto. Un tempo si pensava che il loro numero rimanesse invariato e che negli anni potesse solo diminuire. E invece nuovi neuroni creano nuove sinapsi che si integrano in quelle esistenti. E in questo processo le emozioni hanno un ruolo importante perché condiziona­no la memoria delle esperienze. Quando si approccia una nuova attività come può essere il nuoto entra in gioco uno stress positivo che sprona il cervello per trovare una risposta adeguata. Pensare di non avere più l’età per “buttarsi” è il primo passo del processo di invecchiam­ento. Come diceva Rita Levi-Montalcini: le sfide sostenibil­i e la curiosità sono i migliori antiage naturali».

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Sui capelli il cloro ha un effetto deleterio: secca e decolora. Sotto la cuffia però è possibile correre ai ripari indossando prodotti salva colore, come la Maschera di Bellezza Orovivo di BIOPOINT: arricchita di oli vegetali preziosi, protegge il fusto dalle aggression­i esterne (€ 14).
ASTUZIE INVISIBILI Sui capelli il cloro ha un effetto deleterio: secca e decolora. Sotto la cuffia però è possibile correre ai ripari indossando prodotti salva colore, come la Maschera di Bellezza Orovivo di BIOPOINT: arricchita di oli vegetali preziosi, protegge il fusto dalle aggression­i esterne (€ 14).
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Un libro sul magnetismo dell’acqua e il richiamo a tuffarsi: Nuotare. Perché amiamo l’acqua di Lynn Sherr, ed. Ultra (pagg. 256, € 17,50).
DA LEGGERE Un libro sul magnetismo dell’acqua e il richiamo a tuffarsi: Nuotare. Perché amiamo l’acqua di Lynn Sherr, ed. Ultra (pagg. 256, € 17,50).
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