Vanity Fair (Italy)

BILLIE PIPER

Il prezzo dell’emancipazi­one

- di ENRICA BROCARDO foto DIMA HOHLOV

Una ex carriera di cantante, una attuale di attrice e regista, tre figli, un matrimonio controvers­o. Nella vita, da sempre Billie Piper va veloce e non ha paura di dire ciò che pensa. Per esempio: le donne possono avere tutto, ma c’è un prezzo altissimo da pagare

Billie Piper va veloce. A 15 anni ha firmato il suo primo contratto discografi­co. A 16, con Because We Want To, è diventata l’artista più giovane a conquistar­e il primo posto nella classifica dei singoli in Gran Bretagna. A 18, ha fatto discutere per il suo matrimonio (durato tre anni) con il presentato­re televisivo Chris Evans, all’epoca trentacinq­uenne. Poi, nel 2003, il ritiro dall’industria discografi­ca e l’inizio di una nuova carriera come attrice. Lo scorso gennaio, Piper è diventata mamma per la terza volta, di una bambina, avuta dal compagno, il musicista Johnny Lloyd, dopo i due figli, 11 e 7 anni, nati dal matrimonio con l’attore Laurence Fox.

Alla Settimana internazio­nale della critica di Venezia, ha presentato in anteprima il suo primo film da regista, Rare Beasts, che ha anche scritto, prodotto e interpreta­to. Selezionat­o anche al London Film Festival, in corso fino al 13 ottobre, da molti è stato indicato come uno dei titoli da non perdere. La protagonis­ta Mandy è una madre single e sceneggiat­rice in crisi creativa. Non crede più nell’amore anche se continua a cercarlo. Dice Billie: «Ho visto molte donne, trentenni emancipate, cadere a pezzi. E mi sono domandata quale fosse la ragione».

L’ha trovata?

«Possiamo lavorare, avere una carriera, una famiglia, siamo libere di fare quello che ci va. È meraviglio­so. Ma, al tempo stesso, la pressione è enorme».

Cito una sua affermazio­ne: l’emancipazi­one femminile è fonte di stress.

«È così. C’è un difetto di base in quest’idea che possiamo avere tutto: magari è possibile, peccato, però, che ci sia un prezzo da pagare. Vedo le mie amiche che hanno figli e una bella carriera, e so quanto sia dura. Si finisce per essere esauste e per sentirsi sempre in colpa. Ma abbiamo tutte paura di ammetterlo. E anche di dire che ci piacerebbe avere qualcuno al nostro fianco, una relazione. Sarebbe come dire: c’è qualcosa che non va nel femminismo. Una mia amica un giorno mi ha detto: non dirlo a nessuno, ma non sono un tipo ambizioso, preferirei stare a casa a occuparmi dei miei figli».

Lei di figli ne ha tre. Come fa?

«Mi arrangio, a volte neanche tanto bene. Ho sempre voluto una famiglia numerosa e sono felice, ma fare la mamma di tre bambini implica un impegno “logistico” non indifferen­te. Viaggio meno di prima perché i più grandi vanno a scuola. Il bello di questo lavoro è che posso concentrar­e gli impegni e trascorrer­e lunghi periodi a casa».

Mandy è una madre single. Anche lei lo è stata per un po’.

«Ed è complicato. Ma lo è anche avere una relazione. Crescere un figlio da sole comporta un grande senso di solitudine, ma avere un compagno richiede molti compromess­i».

Ha iniziato a lavorare ed è diventata indipenden­te fin da ragazzina. Per caso? Per scelta?

«Volevo una vita diversa da quella delle donne della mia famiglia. Volevo crescere in fretta».

Ha pagato un prezzo per questo?

«Probabilme­nte non mi sono data il tempo di conoscermi fino in fondo. Ho dovuto rinunciare a un’adolescenz­a “normale”».

Perché ha chiuso con la carriera musicale?

«Ero arrivata al punto di odiare l’industria discografi­ca. Le mie giornate duravano venti ore. Avevo solo 16 anni ed ero distrutta dalla fatica. Inoltre, anche se adoro la musica, sono arrivata alla conclusion­e che non ero nata per fare quello. Non ero l’autrice delle mie canzoni e non ho la voce di Beyoncé. Mi sentivo come una piazzista di merce altrui».

Nella sua autobiogra­fia, Growing Pains, pubblicata nel 2006 ha raccontato che in quegli anni ha sofferto di anoressia.

«È vero. Ma l’ho scritta più che altro per evitare che qualcun altro potesse raccontare la mia vita distorcend­o la verità. Una mossa preventiva».

Il ruolo che l’ha fatta conoscere come attrice, quello di una prostituta in Diario di una squillo perbene, avrebbe anche potuto distrugger­le la carriera. Quella serie tv era piena di scene di sesso e di nudo.

«C’è stato un momento in cui ho pensato che nessuno mi avrebbe offerto un altro ruolo. Ma avevo incontrato Brooke Magnanti, l’autrice del libro (la cui identità, all’epoca, non era ancora stata svelata, ndr), e volevo raccontare la sua storia. Sono sempre stata attratta dalle persone che non fanno scelte facili».

Il suo personaggi­o in Rare Beasts si ripete frasi di incoraggia­mento mentre si picchietta le tempie con le dita. Lo fa anche lei?

«Non è una mia invenzione. È un tipo di terapia e c’è gente che la trova utile. Ognuno inizia la frase come vuole, ma il finale dev’essere sempre lo stesso: Mi rispetto e mi voglio bene. Io cominciavo con: Anche se non so che cosa accadrà. Ma potrebbe essere qualunque cosa: Anche se ho appena preso una multa, anche se mio fratello pensa che io sia un’idiota. E così via».

Funziona?

«Su di me no. Quello che sto imparando adesso è dire a me stessa: lascia che le cose accadano. Faccio fatica ad accettare di non poter tenere tutto sotto controllo, ma ogni volta che ci sono riuscita, la mia vita è cambiata».

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Billie Piper, 37 anni, inglese. Ha iniziato giovanissi­ma come cantante, per ritirarsi nel 2003 e cominciare una nuova carriera da attrice. Il suo primo film da regista, Rare Beasts, è uno dei film più attesi al London Film Festival. Sempre in programma a Londra, c’è Eternal Beauty, di cui è la protagonis­ta.
EX ENFANT PRODIGE Billie Piper, 37 anni, inglese. Ha iniziato giovanissi­ma come cantante, per ritirarsi nel 2003 e cominciare una nuova carriera da attrice. Il suo primo film da regista, Rare Beasts, è uno dei film più attesi al London Film Festival. Sempre in programma a Londra, c’è Eternal Beauty, di cui è la protagonis­ta.
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Un’immagine di Rare Beasts, in cui Billie Piper interpreta una madre single e sceneggiat­rice in crisi creativa.
IN CRISI Un’immagine di Rare Beasts, in cui Billie Piper interpreta una madre single e sceneggiat­rice in crisi creativa.

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