TREND Meno plastica, più cioccolato
«Se per assurdo eliminassimo all’improvviso tutta la plastica, il mondo sopravvivrebbe sì e no 10 minuti», provoca Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente del gruppo Ferrarelle. Ma non è uno scherzo. Sarebbe infatti impossibile oggi rinunciarvi al 100%, dato l’impiego ubiquo, dalla casa agli ospedali, dai trasporti alla tecnologia. Senza nulla togliere alla giusta causa del movimento #plasticfree, la società che produce acqua minerale dal 1893 ha scelto di affrontare la questione con una strategia innovativa. Prima in Italia nel food & beverage, ha investito 27 milioni di euro per realizzare a Presenzano (Caserta) un impianto di riciclo del PET per uso alimentare: nello stabilimento si svolge l’intero processo di trasformazione dei contenitori usati in nuove bottiglie per l’acqua. Nel primo semestre 2019, sono state recuperate oltre 5 mila tonnellate di plastica, ma quando l’impianto sarà a regime, entro qualche mese, arriverà a produrre 23 mila tonnellate di R-PET, materiale a basso impatto che da una bottiglia usata ne può ricavare una nuova di pari qualità, riciclabile all’infinito. È un progetto ecologico pionieristico ispirato all’economia circolare, che unifica il ciclo produttivo, dal materiale grezzo all’imbottigliamento, nel raggio di 10 km tra Presenzano e Riardo. Qui si trova il parco di 135 ettari con 8 sorgenti di Ferrarelle, coltivazioni bio, e una masseria dove si pranza nel verde. sara magro