ATTESE COMPLICATE

Tre donne incinte, tre destini e la (felice) risposta alla domanda che assilla i figli adottivi

Si intitola Lontano dagli occhi (Feltrinelli, pagg. 189, € 16) ma tutto quello che racconta questo libro appare incredibilmente vicino e vivido: se allunghi una mano, la riesci ad appoggiare sulla pancia tesa e grande di Luciana, Valentina e Cecilia. Roma, anni Ottanta, tre donne che non si conoscono condividono il destino di una gravidanza complicata dalle circostanze.

Il padre del figlio che Luciana aspetta è sparito, e lei da sola non sente più niente. Valentina ha solo 17 anni e per la sua famiglia quel bambino non potrà certo essere lei a crescerlo, Cecilia è una tossica punkabbestia, e contro ogni logica quel figlio lo vuole. In controluce ci sono l’Irlandese, Ermes e Gaetano, i padri, più o meno consapevoli, più o meno pronti a diventarlo. La storia personale di Paolo Di Paolo, il suo essere un bambino adottato – Vita 2 la chiama, come in Alieni di Paul Davies – è la premessa da cui muovono queste storie. Chi di quei sei personaggi smarriti poteva essere uno dei miei genitori? Si domanda l’autore. Nessuno o tutti e sei, e forse lo sono davvero è la bellissima risposta che si dà.

Avere tre, dieci, mille papà, e di ognuno prendere un pezzo, un vezzo, un difetto, è la soluzione per smettere di chiedersi, incrociando gli adulti per strada: sei tu? Mille mamme e mille papà che non sono poi nessuno perché, come Di Paolo ha sperimentato e racconta, mamma e papà sono quei due trentenni che hanno in giardino una magnolia e che un pomeriggio di novembre sono andati a prendere quel bambino e a farlo figlio. Sono le gite in macchina a Parigi, cantando tutti insieme, i giri in bicicletta sul prato, i dolori e le gioie condivisi a fare di una donna una mamma, di un uomo un papà e di un bambino, il loro bambino. Che un giorno sarà un uomo e scriverà un libro e dirà che è da lì e con loro che è cominciato il futuro.