COLLABORAZIONI Sapete cos’è la smart couture?
Tra ricerca e nostalgia, clubbing anni ’80 e mix creativi. La Smart Couture secondo Daniele Carlotta
Ormai è un appuntamento fisso: Motivi ogni stagione ospita un designer di alta moda per il suo progetto Smart Couture. La formula è semplice: capi e accessori, in questo caso 24 e 8, pensati, disegnati e realizzati da un couturier e proposti al pubblico a prezzi democratici.
Per Furio Visentin, brand director, il successo dell’operazione sta nella formula in sé, ma anche nel dar voce ogni stagione a uno stilista diverso: «Ognuno porta una visione e questo genera curiosità e attesa». Il couturier di questa quinta edizione, selezionato da Vogue Talents specificatamente per il progetto, è Daniele Carlotta, siciliano basato a New York con un Dna sartoriale e una passione per i tessuti.
La Sicilia, Milano e New York: cosa le hanno dato come designer?
«La mia famiglia commercializza tessuti dagli anni Settanta, quindi la Sicilia mi ha dato la competenza e l’amore per i materiali. A Milano ho studiato e ho imparato le basi di questo lavoro, prima con lo store Spiga 2 e poi con Vogue Talents, mentre New York è il territorio della ricerca».
New York è anche l’ispirazione di questa capsule.
«Gli anni ’80, lo Studio 54, il mondo visto attraverso la polaroid di Andy Warhol: volevo ricreare quell’atmosfera in cui artisti di vario genere si riunivano in club per divertirsi, ma anche per creare, dar vita a correnti artistiche e culturali. Io l’ho fatto mixando forme e materiali: il velluto con la stampa cocco e i pois di cristalli, i volumi super femminili con la giacca over doppiopetto».
Il suo esordio nel prêt-à-porter, con la P/E 2014, conteneva già il seme della couture applicata alle collezioni...
«Venendo dal mondo della sartoria quello è sempre stato il mio approccio. Oggi con l’esperienza, i viaggi, e grazie anche a New York, ho imparato a mixare il linguaggio della couture con lo sportswear, non solo dal punto di vista dei materiali, ma anche delle forme».