Vanity Fair (Italy)

HAIR STYLE

I capelli non hanno genere

- Di CRISTINA MANFREDI

Durante la fase di transizion­e, quando cioè le persone prendono coscienza della propria identità e desiderano modificare il proprio aspetto di conseguenz­a, i capelli giocano un ruolo fondamenta­le. Solo che non sempre chi dovrebbe aiutarle con un nuovo taglio ha gli strumenti culturali per farlo senza generare imbarazzi. Per questo sta per arrivare sugli schermi la campagna di sensibiliz­zazione #HairHas NoGender (i capelli non hanno genere), voluta da Procter & Gamble attraverso uno dei suoi marchi, Pantene, per fare riflettere su quanto sia importante per i membri della comunità LGBTQI+ entrare in salone e chiedere il taglio che davvero si desidera, senza temere pregiudizi.

A fare da apripista c’è Kristin Rankin, hair stylist fondatrice di Dresscode Project, un network di hair salon dove il personale è formato per trattare con delicatezz­a e rispetto chi sta ridefinend­o il proprio sé anche attraverso un riccio o un carré. Dal 2017 sono 194 i saloni coinvolti in Nord

America e ora, grazie all’alleanza con Pantene, Kristin punta a preparare entro il 2023 una rete di 50 parrucchie­ri italiani.

«Ho preso coscienza del mio essere queer quando avevo 21 anni, perciò so cosa si prova quando ti viene chiesto di conformart­i a un taglio da uomo o da donna», spiega Rankin. «Oltre a trasmetter­e valori di accettazio­ne e inclusivit­à, abbiamo messo a punto degli strumenti pratici, a cominciare dal lessico: “morbido” al posto di “femminile”, e niente più “signore” o “signora”». Insieme a Lea T, ambassador Pantene, Kristin sarà a Milano il 22 novembre, due giorni dopo la Giornata della Memoria Transgende­r, presso il salone Blanche di via Sirtori, dove fino al 26 dello stesso mese sarà attivato un servizio di consulenza per persone LGBTQI+. «In più, spesso i membri della comunità non hanno i mezzi economici per una seduta dal parrucchie­re, perciò abbiamo pensato anche al Gender Free Hair Cut Club, che garantisce un taglio a chi non se lo potrebbe altrimenti permettere».

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