Profession: Planner of Dreams
Una figura sempre più importante per l’organizzazione del matrimonio. Ma che deve essere professionale e competente
Sono (quasi) finiti i tempi in cui l’organizzazione del matrimonio ricadeva tra le competenze della sposa, aiutata dalla mamma o dalla migliore amica. Oggi sempre più coppie decidono di affidare la realizzazione dei loro sogni a un esperto in materia. Una moda? Anche, e benvenga, ma per molti l’esigenza di delegare tutto a un professionista nasce dalla mancanza di tempo, e perché no, di idee. L’indecisione non è ammessa in un momento tanto importante e le cose alle quali pensare sono davvero molte. Ecco che l’entrata in gioco di un/una wedding planner è fondamentale. Ma come orientarsi per scegliere la persona giusta senza imbattersi in brutte esperienze? Lo spiega bene Stefania Arrigoni, event e wedding planner, consulente per prestigiose location nell’organizzazione di Fam Trips e Study Tours dedicati al settore wedding, specializzata nel seguire e coordinare unioni civili ed eventi privati LGBTQ+. «Oltre alle caratteristiche personali, importanti sono etica, riservatezza, predisposizione al lavoro in team, capacità di comunicazione, adattabilità, perseveranza, risolutezza, praticità, empatia, competenze manageriali, creatività e buongusto», spiega lei che oggi è presidente di A.W.P. Associazione Wedding Planners, dopo aver avviato nel 2007 il progetto Assowedding Milano con cui ha seguito personalmente lo sviluppo e l’attivazione del primo esame per la richiesta di Certificazione Professionale Wedding Planner in Italia, coordinando la stesura di un programma di orientamento alla professione e la richiesta di normazione della categoria degli organizzatori di eventi e matrimoni. In poche parole, bisogna affidarsi a un/una professionista: «Per diventare wedding planner basta un corso, ma per certificarsi è necessario un percorso di formazione con 120 ore di teoria e 80 di pratica guidata, più 8 all’anno di aggiornamento, oltre all’obbligo di un’istruzione di base attestata almeno dal diploma di scuola media superiore». Tanto può bastare alla coppia per stare tranquilla? Sì, ma affinché il percorso verso il grande giorno sia privo di ostacoli bisogna fare uno sforzo reciproco di rispetto, pazienza e, soprattutto, empatia. Il/la wedding planner non vuole fare tutto lui/lei, ma fa quello che vuole la coppia nel migliore dei modi possibili: consigliandola, aiutandola, sostenendola. Oggi, più che mai, organizzare un matrimonio è un lavoro. It used to be that the bride was tasked with planning the wedding, perhaps with help from her mother and best friend. Today, many couples choose to turn to a professional wedding planner, but how to find the right now? Stefania Arrigoni, a professional event and wedding planner, says: “Aside from personal characteristics, you also have to look at things like ethics, discretion, ability to work in a team, interpersonal communication skills, adaptability, determination, pragmatism, empathy, managerial skills, creativity and taste.” Today, Arrigoni is president of the Italian Wedding Planners Association (AWP) and has worked with Assowedding Milano to create an exam so that wedding planners can be certified. In other words, you really need to rely on a true professional. “To become a wedding planner, you can take a course, but for certification, you need to have 120 hours of theory lessons and 80 hours of guided practice, as well as eight hours per year to stay up-to-date. You also need to have at least a high-school diploma.” Is having a wedding planner enough to make a couple feel relaxed about the big event? It can be, but sometimes obstacles do come along, and it means that there has to be mutual respect, patience, and, most of all, understanding. A wedding planner doesn’t want to make all of the decisions – he or she needs the input of the couple to make sure the event is something that represents them. Today, more than ever, planning a wedding is truly a full-time job.