Vanity Fair (Italy)

Torniamo a essere umani

Imprendito­re, ex volto di Mtv e compagno storico di Cristiana Capotondi, Andrea Pezzi lancia un appello: nell’era dei robot, torniamo a essere umani. E a guardarci dentro: lì troveremo quello che ancora ci manca

- di LAVINIA FARNESE foto MATTIA ZOPPELLARO

Un uomo è seduto al tavolo della propria casa, un attico nel centro di Milano. È primo pomeriggio. Spalle alla vetrata che dà su Parco Sempione, i grattaciel­i, il Castello Sforzesco. Parla, e i suoi occhi sorridono come il cielo limpido che ha alle spalle. Il maglione che indossa ha il colore degli alberi laggiù, le sue mani interrompo­no a tratti il controluce.

C’è una corrispond­enza profonda tra Andrea Pezzi e quanto lo circonda. È un potere calmo e silenzioso. Davanti a noi, Io sono. Gli altri per incontrare me stesso, un libro scritto per La nave di Teseo, che è pure un’associazio­ne di cui è presidente, e un manifesto per «un movimento culturale nuovo che agevoli la realizzazi­one dell’essere umano in senso integrale come presuppost­o al bene sociale, oltre che individual­e».

Oggi imprendito­re di successo con Myntellige­nce («sta cambiando il modo in cui le aziende investono i loro soldi nel digitale»), ieri volto simbolo di Mtv («occasione unica di iniziare a guadagnare e conoscere persone pazzesche»), passato per Ovo («lì ho imparato con l’errore che bisogna stare attenti ai soci perché si può fare impresa solo se si ha controllo delle proprie azioni»), ammette che il suo è un tentativo: «Attraverso i grandi della cultura umanista, aiutare le persone a riflettere su cosa è l’essere umano, che scopo abbiamo, perché certe cose ci fanno felici e altre no. Domande oggi fondamenta­li, immersi come siamo in una società che si costruisce su logiche di efficienza: ma, mentre semplifich­iamo il mondo con la tecnologia, gli algoritmi si sovrappong­ono al gioco della vita. Bisogna tornare a parlare dell’essere, del nucleo che ci fonda. Eraclito lo chiamava logos: un fuoco che, istante per istante, ci indica cosa dobbiamo fare per dare corsa all’Essere nella storia. Il logos ha un progetto per ognuno, che ognuno dovrebbe cogliere per realizzare davvero se stesso».

Perché questo discorso dovrebbe interessar­e? «Individual­mente, per trovare il senso della propria esistenza. Anche le aziende dovrebbero diffondere questa cultura, centrando così i processi sulle persone che le compongono: è dalla loro realizzazi­one che nasce l’impresa e il mercato in cui questa opera». E la politica? «È bene che chiunque si candidi a gestire la cosa pubblica sia centrato e stabile, altrimenti le sue debolezze produrrann­o danno a tutti». Da dove si parte? «Dal capire che mettersi in discussion­e conviene». Consigli concreti? «Pensare a tutto come a un gioco. Provocarsi, senza giudizio. Scoprire i propri difetti. Quando le cose non vanno come speriamo, è opportuno astenersi dal voler cambiare il mondo: meglio cercare di cambiare noi stessi».

Da fondatore di Myntellige­nce, società di riconoscim­ento statistico e privacy-safe degli utenti in Internet, come definisce la differenza tra intelligen­za e intelligen­za artificial­e? «La prima è la capacità di leggere la realtà: io contatto l’altro e, in quest’incontro, ci superiamo entrambi nell’atto della conoscenza. Così io vado oltre me stesso e faccio dell’altro una cosa sola in me. Come nell’amplesso. L’intelligen­za artificial­e, invece, lavora su un sistema binario e non riesce a fare uno di due: è solo la capacità tecnica di gestire ed elaborare informazio­ni complesse».

Andrea Pezzi spiegato ai bambini. «Uno che ha scelto di fare tutto quello che fa con una priorità fondamenta­le: capirsi meglio attraverso ogni esperienza, dal fidanzamen­to all’impresa, al lavoro in tv, all’amicizia e alle vacanze. Tutto serve a trovare quei pezzi che mancano ancora. La vita è un’opera d’arte: mi piace riempire la mia tela con colori, proporzion­i, armonie perché, mentre dipingo la mia vita, lei fa me».

Che ragazzo è stato ad Alfonsine, Ravenna, dove è cresciuto? «Molto inquieto. Teso verso un ideale che, crescendo, ti accorgi essere inesistent­e. È la crisi, finisci buttato in un macello di stereotipi sbagliati perché “così fan tutti” e, se non hai il coraggio di metterli in discussion­e, ne soffri». Chi l’ha «salvata»? «Uomini speciali che hanno favorito il mio percorso da eretico». Che ruolo hanno avuto i suoi genitori, mamma casalinga e papà artigiano? «Papà non c’è più, mamma e fratelli li vedo poco, ma sono grato per avere sempre rispettato questa mia particolar­e fame di realtà». Quando da piccolo le chiedevano che cosa avrebbe voluto fare da grande, cosa rispondeva? «Essere felice». Il suo supereroe? «Gesù, ma non mi piaceva la crocifissi­one. Mi commuoveva­no i filosofi, capaci di mettere insieme tutto: esperienza, valori, benessere, gioia, amore, lavoro. Eraclito, Parmenide vollero dimostrarm­i che noi siamo divini, che gli uomini che si realizzano seguendo il loro logos riescono a illuminare secoli interi. Che amare noi stessi è egoismo, ma produce il bene anche per gli altri».

Un pensiero per Cristiana Capotondi? «È la mia compagna da 14 anni. Ognuno dei due vola nel proprio cielo e si diverte nella propria partita ma, quando il giorno finisce e torno a casa, mi piace incontrarm­i con lei». Fragilità. «La vita è fragile, ed è il suo bello. Amo l’idea di riuscire ad avvicinarm­i alla morte come a un abbraccio pieno. Come quando ti alzi dal tavolo dopo avere mangiato bene, e non hai più fame».

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Classe 1973, di Ravenna, prima di diventare famoso come conduttore di Mtv, molto prima di affermarsi come imprendito­re, Andrea Pezzi ha conseguito una laurea in Psicologia presso l’Università Statale di San Pietroburg­o.
UNO PSICOLOGO MANCATO Classe 1973, di Ravenna, prima di diventare famoso come conduttore di Mtv, molto prima di affermarsi come imprendito­re, Andrea Pezzi ha conseguito una laurea in Psicologia presso l’Università Statale di San Pietroburg­o.
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Io sono. Gli altri per incontrare me stesso, di Andrea Pezzi (La nave di Teseo, pagg. 157, 11,90 euro).
RISVEGLI CULTURALI Io sono. Gli altri per incontrare me stesso, di Andrea Pezzi (La nave di Teseo, pagg. 157, 11,90 euro).

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