SPORT Atlete che vogliono lasciare il segno
Donne, atlete, azzurre: dieci modi di gareggiare con coraggio e passione. Rincorrendo la gloria, quest’anno vogliono lasciare il segno
1. MELANIA DELAI
Per la promessa del tennis il 2020 sarà un anno-piedistallo in attesa del grande salto: Melly si dividerà tra tornei professionistici e del circuito junior. «Sogno di vincere uno Slam e vestire la maglia azzurra in Fed Cup». Si sa: il futuro è una volée ben assestata.
2. SARA CARDIN
Ha preso a calci e a pugni la vita, ha superato un periodo buio silenziando l’ansia e ora a 32 anni ha (ri)trovato sé stessa. A Tokyo 2020 sarà la prima volta del karate e Sara è favorita nella categoria sotto i 55 chili: l’ennesima sfida.
3. BEBE VIO
La «ragazza magica» (cit. Jovanotti) alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 punterà all’oro nel fioretto dopo il trionfo a Rio 2016. Ogni volta che Bebe gareggia, è l’idea stessa di sport che vince e ribadisce la sua bellezza.
4. SOFIA GOGGIA
Il senso di Sofia per la neve è vincere, vincere, ancora vincere. Il 22 marzo c’è l’ultima tappa della Coppa del Mondo di sci. La bambina che a scuola scriveva i suoi sogni nel tema di classe, ha già messo i bastoni fuori dal cancelletto e si è data la spinta.
5. FEDERICA PELLEGRINI
Da 20 anni la piscina è la sua stanza dei giochi, ma lei ha già fissato l’uscita di scena: quinta Olimpiade, poi l’addio. Nuoterà verso l’ultima impresa di una carriera straordinaria, poi ci sarà il red carpet ad attendere l’unica vera diva del nostro sport.
6. LARISSA IAPICHINO
Il salto nel dna. Figlia d’arte di Fiona May – due volte argento olimpico – e di Gianni Iapichino (buon lunghista), vanta già il record italiano di salto in lungo: 6,64 metri. Certi nomi pesano, sta a Larissa staccare l’ombra da terra e far vedere quanto vale.
7. BENEDETTA PILATO
Classe 2005, un sorriso che conquista, una forza esplosiva nei muscoli, il talento dei predestinati. Nell’anno in cui Federica Pellegrini farà calare il sipario, la tarantina (specialità rana)è pronta per ricevere la corona di regina e nuotare verso la gloria.
8. PAOLA EGONU
Si vince non solo per quello che si fa, ma per quello che si è. Nata in Veneto da genitori nigeriani, afro-italiana per scelta («un’appartenenza non nega l’altra»), la 21enne Egonu è il riassunto vivente di quanto lo sport possa essere un modello di integrazione. Sarà il suo sorriso a trascinare le azzurre del volley all’Olimpiade di Tokyo.
9. TANIA CAGNOTTO
A tre anni dal ritiro, col carico di gloria dei 34 ori vinti tra Mondiali ed Europei, dopo la nascita della figlia Maya, la tuffatrice più vincente d’Italia ha un sogno mostruosamente proibito: tornare in pedana a Tokyo, per un altro ultimo tuffo, stavolta nel tempo.
10. ELENA LINARI
È stata la prima calciatrice italiana a dichiarare la propria omosessualità. Per il mondo del calcio femminile è una pioniera che sta attraversando il territorio sconsacrato delle libertà e dei diritti: si combattono i pregiudizi anche prendendo a calci un pallone.