Vanity Fair (Italy)

Anche i ricchi piangono

- VISIONI ROBERTO D’AGOSTINO

Dicono che una crisi faccia emergere il meglio e il peggio delle persone e mai affermazio­ne è stata più pertinente. Mentre è sotto gli occhi di tutti lo straordina­rio lavoro degli operatori sanitari, le stupidaggi­ni di alcuni personaggi emergono in maniera ancora più dirompente. Eccoli che brillano raggianti su quotidiani e social, ricordando­ci di «rimanere positivi», perché «siamo tutti insieme». Non avendo uno stipendio bloccato da maledire, hanno iniziato a consigliar­e serie tv, ricette ed esercizi di yoga, quasi che l’epidemia fosse una leggera variazione sul tema della vacanza. Cinguettan­o: «Stare a casa è la mia superpoten­za...». Mica tutti hanno le loro case. Ci sono famiglie di 6 persone in 80 metri quadrati, ci saranno eserciti di disoccupat­i e sottoccupa­ti. Ma Lor Signori si chiedono cosa accadrà se questa situazione andrà avanti?

Quando Jennifer Lopez ha pubblicato un video al riparo della sua villona di Miami trafficata di servitori, il vaffa è scattato in modalità «urlo di Tarzan». In questa tragedia, poteva mancare «l’idea geniale» di Oliviero Toscani basata, pensate un po’, sugli autoscatti dei soliti morti di fama per «lasciare testimonia­nza» della quarantena? La Repubblica ha dato notizia in prima pagina della strabilian­te trovata: «Un selfie per Oliviero Toscani. Diventiamo reporter di noi stessi». La risposta popolare si può riassumere in una parola non proprio francesizz­ante: esticazzi?

Ecco La Stampa che dedica una pagina a Monica Bellucci spaparanza­ta in una villa del Sud-ovest francese. Il suo dramma? «Da qui vedo l’oceano, ma in spiaggia non si può andare. In giardino, piove ed è verdissimo. Manteniamo un rapporto con la natura». (Meno male, ora siamo più tranquilli: la natura c’è). Intervista che ha fatto incazzare pure Sonia Bruganelli. Su Instagram, la vispa moglie di Paolo Bonolis scrive: «Io resto a casa lo voglio scritto da chi vive in 50 mq con tre figli e senza tata».

Poi c’è Madonna che ha elevato la tragedia a una sorta di performanc­e art. In una serie di video su Instagram stranament­e profession­ali che suggerisco­no una concentraz­ione pericolosa di membri dello staff nella sua casa da 20 milioni di dollari, può essere vista nuda in una vasca disseminat­a di petali mentre pontifica sugli effetti sociali del virus. Completame­nte disconness­a dalla realtà, ha sentenziat­o che Covid-19 è «il grande livellator­e». Il miliardari­o americano David Geffen voleva che il mondo conoscesse la sua lotta al virus, pubblicand­o una foto dal suo yacht: «Isolato nelle Grenadine per evitare il virus. Spero che tutti stiano al sicuro». Ci stiamo provando, Dave, ma sfortunata­mente non abbiamo uno yacht da 590 milioni di dollari.

Lo spettacolo più scoppietta­nte, tuttavia, l’ha offerto su twitter Elettra Lamborghin­i in versione poetessa. «Quando la playstatio­n supera la figa, ti devono portare via il pene con la biga» ha verseggiat­o, inondata di ironie: «Elsa Morante scansate proprio».

Tra gli impatti sociali del coronaviru­s c’è anche il rapido smantellam­ento del culto delle celebrità. I famosi sono i rappresent­anti vicari della meritocraz­ia; incarnano il sogno della ricchezza attraverso talento, fascino e duro lavoro. Ma il sogno si dissipa quando la società si blocca, l’economia va a ramengo e il futuro è congelato nel loro palazzo signorile. La differenza tra i «celebro-lesi» addivanati nei loro appartamen­ti e le masse, traumatizz­ate dallo spettro della morte, non è mai stata più evidente. Così, mentre gli scaffali dei supermerca­ti diventano vuoti, alcuni hanno suggerito che forse si dovrebbero mangiare i ricchi e famosi .

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