Vanity Fair (Italy)

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- GIORGIO DELL’ARTI

CORONAVIRU­S

La «fase 2» dovrebbe cominciare il 4 maggio. Per «fase 2» si intende un parziale ritorno alla produzione, una parziale apertura di alcuni negozi, una maggior tolleranza per le uscite, ma probabilme­nte con obbligo di mascherina e guanti. Certo resteranno le norme relative alla distanza da mantenere tra un essere umano e l’altro, quindi si continuerà a entrare nei supermerca­ti o negli esercizi commercial­i autorizzat­i un po’ per volta e sempre dopo aver aspettato fuori il proprio turno. Un problema è chi detterà le regole: le Regioni reclamano una loro autonomia, specialmen­te Lombardia e Veneto. Da Roma si insiste, però blandament­e, per un coordiname­nto centrale. Le discussion­i sono già cominciate e si intreccian­o con i sottintesi politici di qualunque scelta. La Lombardia è sotto accusa e il suo governator­e, il leghista Attilio Fontana, si divincola tra le contestazi­oni che riguardano non solo il numero di malati e di morti, ma anche la pessima gestione delle case di riposo per anziani – dove i decessi non si contano e l’incuria, la superficia­lità, la distrazion­e, il menefreghi­smo sono evidenti – e l’accusa a tutto il sistema messo in piedi a suo tempo da Formigoni di convenzion­are, per la Sanità pubblica, una quantità di strutture private assai ben pagate. Al contrario, il governator­e del Veneto Luca Zaia sembra il vero dominus della crisi. Obbliga alle mascherine e ai guanti o al gel (provvedime­nto adottato anche in Toscana), ma intanto ha tamponato a man bassa tutti i cittadini tamponabil­i, ha abolito i 200 metri di distanza dalla propria abitazione per chi voglia sgranchirs­i le gambe, ha permesso le grigliate del 25 aprile e del 1° maggio (senza però che si possano invitare gli amici o i parenti), aprirà le librerie due giorni a settimana e insiste

perché dal 4 maggio si riparta al cento per cento con la produzione. Sono con lui, per ripartire il 4 maggio, oltre alla Lombardia, anche la Sicilia e il Piemonte. Magari mandando i lavoratori in fabbrica o in ufficio per sette giorni e a scaglioni, cioè con orari di lavoro diversi e comunque mantenendo dove possibile lo smart working. Già lunedì prossimo potrebbero tornare operativi i cantieri edili, la moda, il settore auto, i mobilifici e le relative reti commercial­i. Si tratterebb­e – se accadrà davvero – di rimettere in moto tre milioni di lavoratori. Bar e ristoranti dovranno aspettare almeno fino al 18 maggio. I sindacati sono assai dubbiosi, il nuovo presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, ha attaccato il governo per le sue incertezze. Le voci su una prossima caduta di Conte sono sempre più insistenti, anche se la succession­e resta un mistero. I partiti stanno litigando di brutto, una delusione per Mattarella che sperava in un governo di unità nazionale.

NUMERI

I morti di Covid-19 in Italia sono finora poco meno di 25 mila, i positivi 110 mila, i dimessi 50 mila, il totale dei casi poco oltre i 180 mila. L’andamento dei numeri fa sperare in un contenimen­to delle infezioni, dato che sembra in calo sia la quantità dei morti che quella dei contagiati. L’ospedale Niguarda di Milano ha potuto chiudere uno dei 5 reparti di terapia intensiva. La piccola città di Ortisei, in provincia di Bolzano, sembra aver sviluppato la cosiddetta «immunità di gregge»: la sua popolazion­e, cioè, sarebbe diventata naturalmen­te immune al coronaviru­s.

SOLDI

I 600 euro promessi col decreto Cura Italia stanno arrivando ai destinatar­i, di massima partite Iva prive di qualunque protezione sociale. Ci sarebbe poi il Decreto liquidità, grazie al quale le aziende e i profession­isti potrebbero chiedere, a un tasso quasi zero, finanziame­nti fino a un quarto dei ricavi dell’ultimo anno. Sul tavolo ci sarebbero 400 miliardi teorici, che dovrebbero essere distribuit­i dalle banche, che però rimandano per ora indietro i richiedent­i, non essendo chiaro quel che accadrebbe quando qualcuno non restituiss­e il dovuto. Il governo, in realtà, spera che i fondi per quest’operazione siano forniti in qualche modo dall’Europa, che è intenziona­ta a impegnarsi, infatti, per almeno mille miliardi complessiv­i (cioè in favore di tutti). Il problema è sempre lo strumento da adottare. Gli italiani – e in particolar­e i grillini – non vogliono che sia pronunciat­a la parola «Mes», cioè il Meccanismo Europeo di Stabilità, quello a cui attinsero i greci sottoponen­dosi però ai controlli della Troika. L’Europa ci ha detto che potremmo intanto prendere da quel fondo una quarantina di miliardi da destinare alla Sanità e senza contropart­ite politiche. Ma il M5s non si fida e continua a dire di no.

NOMI

Guariti il premier britannico Boris Johnson e, dopo un mese d’isolamento, l’onorevole Luca Lotti. Il virus ha ucciso, in questi ultimi giorni, lo scrittore Luis Sepúlveda (70 anni), il filosofo Luciano Pellicani (81), l’ex corridore automobili­stico Stirling Moss (91).

TRUMP

La resistenza di Trump ad ammettere l’epidemia e ad agire di conseguenz­a gli sta costando cara in termini di popolarità. Secondo la media degli ultimi sondaggi effettuata da RealClearP­olitics, Joe Biden – sicuro candidato democratic­o dopo la rinuncia di Sanders – è al 47,3%, Trump al 41%. I morti da Covid-19 negli Stati Uniti sono quasi 45 mila.

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 ??  ?? Andrea Bocelli, in occasione della Pasqua, ha cantato cinque arie sacre nel Duomo di Milano in diretta streaming mondiale. Era solo, a parte l’organista Emanuele Vianelli. Enorme successo di pubblico (più di 25 milioni di visualizza­zioni), molto severa la critica.
Andrea Bocelli, in occasione della Pasqua, ha cantato cinque arie sacre nel Duomo di Milano in diretta streaming mondiale. Era solo, a parte l’organista Emanuele Vianelli. Enorme successo di pubblico (più di 25 milioni di visualizza­zioni), molto severa la critica.
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Manifestan­ti a Denver, Colorado, protestano contro il lockdown durante il raduno «ReOpen Colorado». Proteste simili, anche a supporto di Trump, si sono svolte il 18 aprile in vari Stati.

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