GUARDIAMO AI VERI EROI
Mentre il suo volto ci conquista (ancora una volta) dalle foto di una celebre campagna di occhiali, il super modello inglese DAVID GANDY ci parla di coronavirus, nuovi valori e vecchi amori. Come quello per l’Italia
Da bambino trascorrevo sempre le vacanze in Italia con la mia famiglia. Viaggiavamo in auto, io e mia sorella stavamo nei sedili posteriori e pensavo a quanto fossero eleganti gli italiani. Ho dei ricordi incredibili di quelle estati, che mi hanno fatto innamorare del vostro Paese». David Gandy ci risponde dalla sua casa nella campagna inglese, dove sta trascorrendo la quarantena insieme alla compagna, la piccola Matilda (nata nel dicembre 2018) e i loro cani. Il super modello cresciuto in Essex e che ha compiuto quarant’anni lo scorso 19 febbraio, in Italia c’è stato anche di recente, in almeno due occasioni. La prima quando è volato in Sicilia per scattare l’ultima campagna di Dolce & Gabbana Eyewear, dietro all’obiettivo del fotografo Mariano Vivanco. «David, per noi, rappresenta un ideale di bellezza maschile, di sensualità e di spirito mediterraneo», raccontano gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana a proposito di una felice collaborazione che dura davvero da anni. Lo stesso Gandy, in un post sulla sua pagina Instagram, scrive: «È meraviglioso ritrovare la Dolce & Gabbana family».
Era il 24 febbraio, il giorno della sfilata della maison alla Milano Fashion Week, poche ore prima che fosse dichiarato lo stato d’emergenza da Covid-19. «Ci sono intere nazioni devastate da quello che sta succedendo e ci vorrà molto tempo prima di tornare a una parvenza di “normalità”», dice Gandy. «Se c’è un aspetto positivo di questa situazione, però, è che ora siamo tutti più consapevoli della necessità di fare comunità e abbracciare uno stile di vita più sostenibile. E poi, non dimentichiamoci di infermieri, medici e tutti coloro che continuano a lavorare per garantire la nostra salute e il nostro benessere. In un mondo ossessionato da star, influencer e social media, spero che tutti ora vedano e apprezzino chi sono i veri eroi».