Vanity Fair (Italy)

Grandi produttori e nuove etichette

I sogni di domani raccontati da imprendito­ri della Franciacor­ta e produttori di grandi vini, uniti per essere più forti e determinat­i a fare sempre meglio. E, visto che Vinitaly è stato rinviato al prossimo anno, ecco una vetrina di NUOVE ETICHETTE da pro

- Di ANNA MAZZOTTI

I vignaioli che fecero l’impresa

«In questo periodo avremmo dovuto festeggiar­e i 30 anni della nascita del Consorzio Franciacor­ta: il sogno di un gruppo di imprendito­ri illuminati che nel 1990 decisero di far diventare la loro terra la più importante per numeri, qualità e prezzo, è diventato realtà. Oggi abbiamo il disciplina­re più rigido di Europa per metodo di produzione, realizziam­o 18 milioni di bottiglie e il rapporto qualità-prezzo è ottimo, siamo presenti nei migliori ristoranti d’Italia e del mondo. I “padri della Franciacor­ta” hanno avuto il coraggio di immaginare un percorso rigoroso e ambizioso che è andato addirittur­a al di là delle loro aspettativ­e. E noi non ci fermiamo, siamo determinat­i a rilanciare e a fare sempre meglio. Oggi si parla tanto di sostenibil­ità, di rispetto della natura, ma per noi questo è un percorso iniziato oltre 10 anni fa, siamo il territorio con la più alta percentual­e di vigneti coltivati in biologico e intendiamo proseguire su questa strada perché il futuro è nell’eccellenza dei vini e nel rispetto dell’ambiente. C’è ancora tanto da dare: bisogna tener duro e da questo incubo ci sveglierem­o più forti. Un sogno? Tornare presto a condivider­e, a stappare una bottiglia con gli altri».

presidente del Consorzio Franciacor­ta, vice presidente esecutivo di Barone Pizzini.

L’arte e l’orgoglio di essere italiani

Il suo sogno da ragazzo di creare una grande cantina (Ca’ del Bosco) piena di opere d’arte e un vino straordina­rio si è avverato (Franciacor­ta Annamaria Clementi è uno dei migliori vini italiani). «Sono ottimista, ma so che per tornare a una vita normale prima dovrà essere trovato un vaccino. Nel frattempo, dovremo essere prudenti e mi auguro che ripartirem­o solo quando saremo davvero pronti, non possiamo permetterc­i una ricaduta. Penso che questa esperienza ci abbia fatto crescere, che molti abbiano compreso la differenza tra valori reali ed effimeri: come l’enorme importanza che ha l’agricoltur­a in una situazione di grande crisi, o quali sono i ruoli che contano: forse ora i ragazzi avranno come modello un medico piuttosto che un calciatore o un influencer». Un sogno? «Fra i tanti, vorrei che noi italiani imparassim­o a essere più orgogliosi del nostro Paese. Abbiamo dimostrato il nostro valore».

Maurizio Zanella, presidente di Ca’ del Bosco

La vendemmia come una volta

«Spero che un giorno il mondo femminile avrà maggior potere in campo politico ed economico. Ho letto in un articolo che i Paesi che affrontano meglio i problemi creati dal Covid-19 hanno per leader una donna (vedi Germania, Finlandia, Danimarca, Taiwan...). Perché nelle donne è innata la capacità organizzat­iva, l’essere multitaski­ng, avere una visione più proiettata nel futuro. Sarà che pensiamo sempre ai figli e ai nipoti... E poi vorrei riuscire a portare avanti al meglio, con i miei fratelli, il sogno di nostro padre (Franco Ziliani, che nel 1961 cre˜ con Guido Berlucchi la prima bottiglia di Franciacor­ta, ndr): la cantina Berlucchi sta confermand­o la sua forza non solo come brand ma anche per quello che lui ci ha insegnato, oggi più attuale che mai: il valore delle persone che lavorano con noi, la nostra “famiglia” di oltre 100 persone.A volte pensando alla prossima vendemmia immagino la scena idilliaca − irreale in un Paese soffocato dalla burocrazia − dove arrivano intere famiglie, o gente ora senza lavoro, per dare una mano tutti insieme, come una volta. Nel mondo agricolo c’è ancora molto calore, le persone si aiutano. Dovremmo recuperare il meglio del passato».

Cristina Ziliani, consiglier­e e responsabi­le della comunicazi­one di Guido Berlucchi

La forza di rinunciare a qualcosa

«Quando penso al futuro mi auguro che non si torni esattament­e alla vita di prima. Spero che tutto questo frastuono, emotivo e mediatico, ci lasci qualcosa in termini di consapevol­ezza. Sono cresciuta immersa nel verde, nella bellezza, sulla collina Bellavista (che dà il nome all’azienda), un sistema a sé, fatto di vigne e di bosco, di orti, di farfalle e di ghiri. In queste settimane il mio rapporto con la natura si è rafforzato, ho trovato nel silenzio delle passeggiat­e in solitudine la forza per affrontare la complessit­à di dover gestire l’emergenza, di fare scelte difficili ma necessarie per l’incolumità di chi lavora con me. Così sogno che il dopo porti con sé la priorità del rapporto con l’ambiente, maggior tutela per ecosistemi che stiamo annientand­o, scelte più sostenibil­i, meno voraci. Forse significhe­rà che dovremo rinunciare a qualcosa della nostra vecchia vita. Ma non lo stiamo già facendo ora, forzatamen­te e in modo totalizzan­te?».

Francesca Moretti, ad Gruppo Terra Moretti

Dai Super Tuscan alle bollicine, dall’Amarone al Barolo, sono numerose le etichette che rappresent­ano l’eccellenza italiana nel mondo, nate da terroir straordina­ri e dalla visione di grandi famiglie abituate ad affrontare l’imprevedib­ilità della natura e le crisi causate dalle guerre. Ecco cinque SIGNORI E SIGNORE DEL VINO che, dopo la tempesta, immaginano un domani migliore, di maggior consapevol­ezza, riscoperta dei valori e rispetto della terra

Profumi di Sicilia

«Ognuna delle nostre cinque tenute ha un’identità distinta e i dodici vini che produciamo raccontano un frammento dell’anima della Sicilia. Il nostro messaggio dello scorso anno, Share Difference­s, che raccontava le diversità, oggi è diventato Share Distances: rispettiam­o le distanze senza rinunciare ai sentimenti, con l’augurio di tornare presto al piacere di stare insieme, magari condividen­do il nostro bianco Angimbé, un blend di Insolia e Chardonnay, fresco e profumato, che sorride all’estate e sente il mare nel vento che soffia sulle colline di Tenuta Ficuzza». Diego Cusumano,

Azienda Cusumano

Classico d’altri tempi

«Il vino che più rappresent­a l’azienda di famiglia è il Barolo “classico”, intenso, elegante e raffinato, quello della tradizione piemontese. Credo nel legame tra il terreno, la vite e l’uomo, una sinergia che in questi giorni di crisi è più forte di prima. Si deve pensare e lavorare insieme nel rispetto reciproco, senza prevaricar­e il suolo, la vigna e nemmeno il vino. Ci vuole equilibrio, impegno, conoscenza e tanta umiltà. E questo vale non solo per le produzioni agricole, ma per ogni attività e nei rapporti tra individui e nazioni». Mariacrist­ina Oddero,

Poderi e Cantine Oddero

Ritrovare la gioia

«In questo momento straordina­rio che stiamo vivendo mi auguro che accada presto quello che ora ci sembra quasi un sogno: poter uscire e godersi i profumi della primavera, i panorami delle nostre campagne in fiore o i meraviglio­si scorci cittadini, senza trascurare le gioie del palato, con un buon vino come Guado al Tasso Bolgheri Doc Superiore, rosso elegante e ben strutturat­o che nasce vicino al mare, per festeggiar­e il momento del “rilascio” mai così tanto sognato come in questo momento». Albiera Antinori,

presidente di Marchesi Antinori

Tradizione e biodiversi­tà

«Sono nato in Valpolicel­la, la terra dellA’ marone, e il Costasera per Masi ha sempre rappresent­ato, più che un vino, una filosofia. Cosa immagino ora? Un mondo diverso, attento ai valori e più concreto. Abbiamo avuto modo di imparare una lezione: serve un nuovo patto tra uomo e natura, più amorevole e rispettoso. Anche nel mondo del vino: la ricchezza che nasce dalla biodiversi­tà sarà sempre più apprezzata perché porta messaggi nuovi, un bere più di ricerca che di moda. Sarà un recupero di antichi modelli, quelli che ho avuto la fortuna di vivere da ragazzo». Sandro Boscaini,

presidente e ad Masi Agricola

Nuova vita tra i germogli

«In questi giorni nell’anfiteatro naturale che accoglie i vigneti della Tenuta Perano a Gaiole in Chianti (una delle 7 tenute della famiglia) stanno schiudendo­si le prime gemme nel vigneto di Sangiovese da cui nasce il nostro Rialzi Gran Selezione, un rosso che è un sogno rincorso per anni: in meno che non si dica ci troveremo alla vendemmia 2020. Il mio sogno di oggi invece è che, come nel germogliam­ento della vite, vi sia anche la rinascita per tutti noi. La natura vince sempre e l’uomo ne è il suo cuore pulsante». Lamberto Frescobald­i, presidente di Marchesi Frescobald­i

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