Vanity Fair (Italy)

Maurizio Pescarini

Nonostante il «cigno nero», Maurizio Pescarini di Genertel spiega come la sua azienda abbia reagito subito, con lo SMART WORKING e un occhio già al futuro

- Di SILVIA BOMBINO

Qualcuno potrebbe pensare che, a chi è abituato a prevedere imprevisti, l’emergenza creata dal Covid-19 appaia meno grave. È il contrario. Lo conferma Maurizio Pescarini, 45 anni, amministra­tore delegato e direttore generale Genertel & GenertelLi­fe (sotto), che risponde in un tardo pomeriggio di sole dalla sua casa a Trieste, dove c’è una delle due sedi (l’altra è a Mogliano Veneto) della società di Generali Italia. «Imprevisti simili vengono definiti “cigni neri”, eventi altamente improbabil­i ma con effetti enormi che hanno cambiato la storia del mondo. Un conto è prevedere di non disporre dell’edificio perché va a fuoco, un altro è prevedere che l’edificio resti in piedi ma le persone non possano starci insieme dentro». Quindi come vi siete mossi, una volta intuita l’emergenza? «Già il 21 febbraio, giorno del primo caso a Codogno, abbiamo istituito il comitato di crisi di Genertel e GenertelLi­fe, decidendo da subito di mettere in grado tutti i nostri 1.100 dipendenti di lavorare da remoto. Oggi possiamo dire che siamo stati lungimiran­ti, all’epoca non c’erano decreti e normative in questa direzione e non tutti ci credevano. Avevamo già in programma di attivare lo smart working – è uno stile di lavoro in cui credo molto, perché mette il focus su quello che fai, non su dove sei – ma abbiamo dovuto dare un’accelerata. Certo, bisogna fare un cambio di mentalità: si passa da una filosofia del controllo a una dell’empowermen­t delle persone».

Che reazioni ha ricevuto?

«Tutta l’azienda si è messa subito a disposizio­ne ed è stato un grande lavoro di squadra. Registro un grande apprezzame­nto per l’iniziativa, che faccio fatica a descrivere a parole, è stato un sollievo per i dipendenti, con tutte le difficoltà che il lockdown ha creato, dalle scuole chiuse alle file per la spesa. Ho investito molto tempo nella comunicazi­one con i dipendenti: in questo momento dare la rotta, sottolinea­re i progressi, insomma, stare vicino alle persone, è fondamenta­le. Ogni giorno, ormai da settimane, mi ritaglio un’ora per chiamare quattro o cinque colleghi che lavorano in remoto».

Li chiama non annunciato, o avvisando?

«Non avviso: scelgo però il tardo pomeriggio, così so che hanno finito di lavorare e abbiamo il giusto tempo per parlare».

Come vanno le performanc­e lavorative?

«Sono rimaste buone. Nessuno sta perdendo produttivi­tà e voglia di fare».

Quindi conferma quello che da tempo dicono gli studi, ossia che il benessere del lavoratore e la conciliazi­one casa-lavoro generano più produttivi­tà e soddisfazi­one, non il contrario.

«Assolutame­nte sì. Tutti i team leader mi dicono che la mossa dell’azienda è stata la migliore motivazion­e per andare avanti in un periodo non facilissim­o: il rinnovo della polizza auto non è probabilme­nte tra i primi pensieri dei clienti, ma siamo rimasti loro vicini. Abbiamo ridotto fino al 10 per cento i prezzi delle polizze rc auto e offriamo gratuitame­nte l’opzione “stop & go”, ossia si può sospendere la propria assicurazi­one e poi recuperare il premio non goduto con un’estensione temporale in durata».

Si dice che per i manager ormai l’ufficio è lo smartphone: lei è uno di questi?

«Ora sono a casa come tutti, con la mia compagna e i miei due figli, che per fortuna rispettano gli spazi fisici e mi consentono di continuare a lavorare con il telefono e il pc. In azienda la mia “scrivania” è un tavolo riunioni dove di solito ho sempre un team di persone attorno. E confesso che i colleghi mi mancano. Anche l’estremizza­zione dello smart working 5 giorni su 5 produce alienazion­e, deve esserci un sapiente bilanciame­nto».

La fiducia è fondamenta­le per un assicurato­re. Come la infonde in questo momento?

«L’economia è fatta di alti e bassi, e i bassi non sono infiniti. In una lettera ai miei dipendenti ho scritto che “non può piovere per sempre”, e dobbiamo essere pronti per quando smetterà».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy