Vanity Fair (Italy)

PREFERISCO IL CAOS

Dopo una lunga attesa, FIONA APPLE è tornata con un album libero, pieno di cambi e disordinat­o. Come lei

- Di FERDINANDO COTUGNO

uando metterete su Fetch the Bolt Cutters, il nuovo disco di Fiona Apple, la prima impression­e sarà il caos. Intendiamo­ci, non è un disco musicalmen­te astruso, la cantautric­e ha conservato la stessa abilità con le melodie pop che aveva a 19 anni, quando scrisse Criminal in un’ora, su richiesta dell’etichetta che voleva un pezzo radiofonic­o. Solo che quella capacità ora non è al servizio di nessuno se non del suo dialogo interiore a più voci: a voi che ascoltate tocca inseguire i cambi di tono, di umore, di scenario. Chi ha avuto una relazione con una persona complicata sappia che questo disco la riproduce nel dettaglio. A fare da filo alla sua musica non c’è più soltanto il pianoforte degli inizi, ma anche le percussion­i, che si adattano meglio ai momenti di furia, rabbia o sarcasmo. Fetch the Bolt Cutters si apre con una delle canzoni più sentimenta­li che abbia mai scritto (I Want You To Love Me). Ci sono pezzi divertenti, come Under the Table, storia di calci sotto il tavolo e commensali sgradevoli, e altri

Qdifficili da ascoltare, come For Her, l’autobiogra­fia della sua storia di sopravviss­uta a uno stupro. In Shameika si rivolge alla se stessa ragazzina, dicendosi: ce la puoi fare. Quando uscì Tidal, Fiona Apple aveva 19 anni, era una ragazza con più talento che consapevol­ezza, come Lorde nel 2013, come Billie Eilish nel 2019. Da allora i dischi sono stati cinque, compreso questo, tutti importanti, nessuno sprecato. Fetch the Bolt Cutters è pieno di echi. Si sentono Kate Bush, Tori Amos, qualcuno ha citato lo spirito di Yoko Ono, donne a cui Fiona ha guardato in questi anni come modello, per potersi togliere i panni della ex ragazza fragile e mettere quelli di artista consapevol­e, matura, che non deve chiedere a nessuno il permesso per i suoi pensieri complicati. Il titolo del disco è una battuta pronunciat­a da Gillian Anderson (altra icona) in The Fall, «Prendete le cesoie», un ordine dato a dei poliziotti per far liberare una ragazza torturata. Fiona lo rivolge a se stessa: lasciati andare, cercare di mettere in ordine non serve a niente, meglio il caos.

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