Vanity Fair (Italy)

Io disordinar­ia DISTRATTI DALLA LIBERTÀ

- Di AMBRA ANGIOLINI

Appena sveglia e... già libera? Ora come faccio? Sono autorizzat­a a uscire, a convivere con gli altri ma in giro vedo gente distratta dalla libertà. Ho paura della libertà in questo periodo.

Quando si è liberi non si dovrebbe essere distratti, la distrazion­e con la libertà può diventare una pericolosa caduta di stile. Imperdonab­ile. Non voglio scadere nella libertà. Almeno in quella.

Cerco aiuto nelle canzoni perché voglio uscire di casa nonostante la mia libertà ma non voglio incontrare quella degli altri. Chiedo ai Subsonica cosa pensano dell’essere liberi: «Da tutti quelli che inquinano il mio campo, io mi libererò perché ora sono stanco, liberi tutti, liberi tutti». Continua a ronzarmi in testa che c’è troppa gente che inquina con il proprio SPRITZ... volevo dire... con la propria libertà.

La libertà non inquina, giusto? Metto su Gaber e provo a uscire... Nelle orecchie Giorgio canta: «La libertà non è star sopra a un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipaz­ione». L’hai fatto di nuovo, Giò! Non puoi sempre fare così che con tre parole mi obblighi a un «ideotraslo­co»! Ora mi toccherà parlare con le persone, sperare che il pensiero sia sempre la forma più giusta da dare alla libertà e anche che la democrazia sia ancora un valore da considerar­e credibile? Dovrò sudare oggi.

Grazie Giò... però... che palle pure la libertà di darti ragione!

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