Fronte occidentale VITA DA NOBEL
dee per affrontare la crisi. Per ora una, acquistare la biografia di Maria Skłodowska scritta dalla figlia Eve e appena stampata da Bur Rizzoli. Maria è nata a Varsavia. La madre muore quando la piccola ha sette anni, il padre Władysław è uno scienziato e sa l’importanza dell’educazione. Maria studia sotto la
Isua supervisione. Stringe un patto con la sorella maggiore, che si trasferisce a Parigi per frequentare la Sorbona: Maria lavorerà per mantenerla e, una volta laureata, la sorella farà lo stesso per lei. Finalmente, ventenne, arriva a Parigi. È polacca, e non se la passa bene. Il pregiudizio è roba di sempre e di ovunque. Vive in una soffitta del Quartiere Latino. Mangia quando può. Pane, cioccolata, tè. Talvolta sviene per la debolezza. Non può riscaldare la stanza, di notte indossa i due vestiti che compongono il suo guardaroba, usa l’unica coperta, ha così freddo che si mette sopra pure una sedia. In tre anni si laurea prima in matematica poi in fisica. È la più brava di tutte, ottiene una borsa di studio da seicento franchi per tracciare le proprietà
magnetiche dei metalli. L’anno successivo restituisce la borsa di studio perché potrà servire a un’altra ragazza bisognosa. Intanto ha conosciuto Pierre, uno scienziato di fama. Pierre le parla di scienza, lei capisce, commenta, aggiunge, lui si invaghisce di una intelligenza così travolgente. Si sposano. Maria è la prima donna ammessa all’insegnamento alla Sorbona. I due vincono un Nobel in coppia. Lui morirà giovane investito da una carrozza. Lei resterà sola, crescerà le figlie, vincerà un altro Nobel. Avrebbe potuto piangersi addosso, gridare al mondo maledetto, rivendicare diritti, invece ha preso in mano la sua vita e ne ha fatto un capolavoro. Maria Skłodowska è conosciuta da tutti col nome di Marie Curie.