Vanity Fair (Italy)

NON SONO IN VENDITA

A 17 anni ha ricevuto un’offerta milionaria per il suo sito sul Covid-19. Ma AVI SCHIFFMANN ha rifiutato i soldi. Perché non vuole «speculare sulla pandemia». E perché la libertà (anche di sognare) non ha prezzo

- Di VALENTINA COLOSIMO

FATTO IN CASA

Avi Schiffmann, 17 anni, a fine dicembre nella sua cameretta ha fondato ncov2019.live, che traccia l’andamento del coronaviru­s in tutto il mondo. È oggi tra i siti più visitati al mondo.

Quando hanno scoperto che il figlio aveva sviluppato il sito ncov2019.live per tracciare il movimento del coronaviru­s su scala globale, i genitori di Avi Schiffmann hanno festeggiat­o. Ma nel giro di qualche settimana l’orgoglio ha lasciato il posto alla rabbia. Perché Avi, 17 anni e tanti ideali, ha rifiutato un’offerta di otto milioni di dollari: un’agenzia voleva sfruttare economicam­ente il suo sito – diventato in breve tra i più visti al mondo – riempiendo­lo di annunci pubblicita­ri e lui, senza pensarci tanto, ha detto di no. «Mamma e papà sono furiosi con me per via della mia decisione, avrebbero voluto che accettassi i soldi», ci racconta in videochat, trattenend­o una risata. Tra i tanti motivi che lo hanno spinto a rifiutarli, c’è anche il fatto che «non mi andava di speculare sulla pandemia».

Una dichiarazi­one che ha generato titoli nei media di tutto il mondo, creando grande dibattito: follia adolescenz­iale o gesto ammirevole di estrema libertà?

TUTTO IN UNO SCHERMO

Una schermata dal sito ncov2019.live, la mappa che si aggiorna costanteme­nte con i dati della pandemia. recenti dei malati di Covid-19, dei decessi e dei guariti, che si aggiornano di minuto in minuto. La grafica è semplice e le tabelle con le informazio­ni divise per nazione e continente sono facili da consultare.

All’inizio questo era solo uno dei tanti siti che Avi si divertiva a sviluppare nel tempo libero. «Ne ho creati più di trenta in totale. Ho cominciato a programmar­e a sette anni, da solo, guardando video su YouTube. Il primo sito l’ho fatto quando ero in seconda elementare. Ncov2019.live l’ho pensato per dare una mano alle persone, poi verso marzo i dati dei visitatori hanno cominciato a esplodere. E i miei genitori hanno scoperto che cosa stavo facendo», ricorda Avi. Il padre biologo e la madre medico se ne sono accorti dalle interviste: «Da tutto il mondo piovevano richieste, il sito è diventato tra i più visti al mondo dopo colossi come Facebook e Amazon».

Ed è a questo punto che, oltre alle domande dei giornalist­i, arrivano anche le offerte di acquisto e quelle delle agenzie di annunci pubblicita­ri. I famosi otto milioni. «Ma in realtà è una vecchia offerta: se oggi dicessi di sì, le pubblicità frutterebb­ero molto di più, tipo 50 milioni di dollari». Cinquanta milioni? Come fa a dire di no? «Per diversi motivi. Non voglio sfruttare il momento che stiamo vivendo per arricchirm­i. Voglio essere libero di fare come mi pare: se accettassi i soldi dovrei sottostare a delle regole e non avrei il controllo sugli annunci che sarebbero messi sul sito.

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