Vanity Fair (Italy)

IO SONO LEGGENDA

Il grande DAVID BAILEY interpreta un brand cult, bandiera della ribellione, dell’anticonfor­mismo e della libertà. Concetti a lui molto vicini

- Di PAOLA SALTARI

Londinese, classe 1938, Bailey imparò la fotografia da autodidatt­a prima di essere assunto da

BAKAR, MUSICISTA

CMARLENE TASCHEN, EDITORE

i voleva un mostro sacro della fotografia per rendere omaggio al re dei jeans. E così è stato. A febbraio, prima del lockdown, negli studi Camera Eye di Londra, David Bailey ha interpreta­to la collezione primavera-estate di Levi’s, puntando l’obiettivo sui modelli icona del brand. A 82 anni, il maestro simbolo della Swinging London ha chiamato intorno a sé alcuni dei nomi più interessan­ti della nuova scena artistica e culturale internazio­nale: dal ventunenne Harry Kirton, protagonis­ta della serie Peaky Blinders, che indossa i 501 ’93; a Marlene Taschen,

amministra­tore delegato della casa editrice di famiglia, ritratta con camicia e body Red; fino al musicista Bakar, famoso per il suo melting pot di indie, rap, rock e punk, che indossa la Sherpa denim trucker jacket. Storie e generazion­i diverse, accomunate però da uno stesso valore, quello della libertà. Un concetto insito nel dna stesso di Levi’s e del suo fondatore: un immigrato tedesco di origine ebraica, che va in California a cercare fortuna negli anni della corsa all’oro. Il resto è leggenda, ma l’idea di libertà come rispetto etico delle persone e dell’ambiente non è mai venuta meno.

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Vogue.
IL MAESTRO Vogue.
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