Vanity Fair (Italy)

A STAR IS BORN

Una nuova specie da migliaia di visualizza­zioni si aggira per il web: i CLEANING INFLUENCER, quelli che puliscono in modo perfetto. Mentre su YouTube, Maria Pezzetta – alias La Pina – aiuta a «togliere la macchia» in modo ecologico

- Di ALESSANDRA PAUDICE foto DIEGO LINCIANO

Sono i guru del pulito che sostengono i benefici del potere terapeutic­o di rassettare casa: uomini e donne di qualsiasi età, maniaci dell’ordine e della pulizia, che dispensano consigli per lustrare il focolaio domestico, e per riflesso, anche la vita. Del resto già studi del 2008 pubblicati sul British Journal of Sports Medicine avevano evidenziat­o gli effetti positivi che pulire avrebbe sull’umore, domando ansia e stress. In più una recente ricerca condotta da StarBrands, marchio leader in Usa nei prodotti detergenti domestici, ha messo in luce gli effetti che ha sulla forma fisica oltre che mentale: sembra che la pulizia dettagliat­a del bagno equivarreb­be, in termini di calorie bruciate, a 20 minuti di spinning.

Ma dove affondano le loro radici gli attuali cleanstagr­ammer? Tutto è iniziato con Marie Kondo, la guru di economia domestica, oggi con un programma su Netflix, Facciamo ordine con Marie Kondo, un metodo brevettato, KonMari, e best seller che hanno cambiato la vita

a molti. Anche quella della conduttric­e di Radio Deejay La Pina, precorritr­ice in Italia del trend «pulire bene per stare meglio».

«Sono partita dall’ordine per arrivare alle pulizie. Prima ero un’accumulatr­ice, era un modo per erigere muri e non dare accesso; quando mi sono sposata, mi sono tranquilli­zzata e ho seguito il sistema di Marie Kondo per riorganizz­are la casa, da allora non l’abbiamo mai più messa in disordine». La Pina è una maga delle pulizie, non vuole essere etichettat­a come cleaning influencer, il nuovo fenomeno da migliaia di followers. Per la Pina è diverso: «Mi piace molto pulire», dice, «e parlandone con tanto entusiasmo faccio venire voglia anche agli altri». La dj ha una specialità: «Il mio bucato lo senti da lontano, uso un ammorbiden­te industrial­e ma ecologico che disinfetta al 99%, con il Covid-19 è stato perfetto. E poi rende i capi soffici; in più io metto delle essenze in lavatrice, oli essenziali, dagli agrumi alla lavanda, che scelgo a seconda del periodo». Ha anche un’attenzione particolar­e all’ecologia, cerca nuove soluzioni per rimuovere le macchie senza inquinare.

L’inverno scorso La Pina ha partorito il suo alter ego, Maria Pezzetta, con un canale YouTube dove racconta in video le sue pulizie e raccoglie clip inviati dagli utenti. «L’idea è nata guardando i video coreani da milioni di visualizza­zioni, in cui c’è solo musica e ragazze che fanno morning cleaning, vere campioness­e delle “pezzette”».

«Pulire aiuta sicurament­e a scaricare il nervosismo – niente contro le forme nervose – ma questo è un modo per smorzarle, per allentare la tensione ed essere meno angosciato».

Del resto si parla di cleaning come nuova forma di meditazion­e soprattutt­o dopo il lungo periodo di lockdown. «Dal sorgere della pandemia, l’ansia causata dall’incertezza sul futuro e dal poco controllo sul contenimen­to del virus potrebbero generare un aumento di comportame­nti ritualizza­ti come pulire la casa», chiarisce Martin Lang, antropolog­o borsista alla Harvard University e studioso di religioni e comportame­nti ritualizza­ti. «Il fatto che certe attività siano prevedibil­i può aiutare a ridurre l’ansia in situazioni come l’attuale, in cui è difficile avere il controllo sulla realtà. Detto questo, la pulizia eccessiva, che non porti a un senso di soddisfazi­one per aver “chiuso il cerchio”, può essere un segno di disordine comportame­ntale. A mio avviso, pulire è una pratica, come il canto ripetuto della stessa canzone, gli album di mandala da colorare per adulti o le preghiere, un rito che aiuta le persone a sentirsi meglio».

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