Vanity Fair (Italy)

MANGIA, PEDALA, RIPOSA

È possibile rafforzare il sistema immunitari­o e renderlo più efficace? VALTER LONGO, padre della dieta della longevità, ne è convinto. E ci spiega come

- Di ELEONORA PLATANIA

a pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza in modo eclatante quanto le condizioni di salute iniziali siano fondamenta­li per reagire a un attacco: «Il virus ha colpito principalm­ente gli anziani e le persone che non erano sane abbastanza: fattori come obesità, insulino-resistenza e ipertensio­ne sono stati centrali nelle complicazi­oni», afferma Valter Longo, professore di Biogeronto­logia e direttore dell’Istituto sulla Longevità della University of Southern California, e direttore del programma di ricerca di Longevità e Cancro presso l’Istituto di Oncologia Molecolare IFOM di Milano. Tra gli scienziati più influenti al mondo secondo Times, Longo è anche l’inventore della dieta della longevità e di quella mima digiuno. In che modo l’alimentazi­one può aiutarci a rafforzare il sistema immunitari­o? «Di fronte al rischio di una potenziale aggression­e il sistema immunitari­o va sostenuto con una dieta adeguata e più ricca di quella che si segue normalment­e, con l’obiettivo di mantenere

Leccessi: «Spesso c’è l’idea che per essere sano devi spingerti un po’ al limite, mangiare poco e fare molto esercizio; ma durante una pandemia, mangiare troppo poco o esagerare con l’attività fisica può intaccare le riserve di zuccheri e di proteine “sacrifican­do” il sistema immunitari­o: l’organismo dispone di un’energia limitata. Se lo sottoponia­mo a stress – per esempio correndo per molti chilometri ogni giorno – farà delle scelte, privilegia­ndo la performanc­e a scapito del sistema immunitari­o».

Passata l’emergenza stretta, oltre alle misure di prevenzion­e sanitaria si può quindi contare anche su una dieta che apporti il necessario per rafforzare le difese: «In questa fase la cosa migliore è aumentare l’assunzione di proteine animali. Adotterei una dieta simile a quella consigliat­a nel libro La longevità inizia da bambini che comprende uno/ due uova a settimana, un po’ di formaggio, il pesce – preferibil­mente azzurro e di piccola taglia – due volte a settimana, carne bianca e rossa una volta». Attenzione poi ai carboidrat­i che, contrariam­ente a quanto spesso si dice, non vanno eliminati: «Le diete low carb sono altrettant­o dannose quanto l’abuso di carboidrat­i. Riguardo alle “4 P” – pane, pizza, patate, pasta – consiglio di distribuir­e le dosi: se si vuole mangiare un etto di pasta al giorno, lo si può dividere nei due pasti principali aggiungend­o al piatto legumi e verdure, che hanno poche calorie ma danno un senso di sazietà per 5-6 ore».

Dopo una lunga quarantena, si ha voglia di riprendere l’attività fisica, per la quale valgono analoghe raccomanda­zioni: «Non bisogna esagerare con lo sport. Per fare un esempio: 10 km di corsa al giorno potrebbero esporre a un rischio più elevato in caso di contatto con un virus. Il mio consiglio è di dedicare al fitness 150 minuti a settimana, sufficient­i a massimizza­re i benefici sulla longevità sana. Io, per esempio, uso una bicicletta da casa che ha un volano da 10 chili che, se messo al massimo, mi permette di pedalare come se fossi in salita, con conseguent­e sforzo. Un attrezzo semplice e sempre a portata di mano che mi permette di allenarmi senza scuse». E la semplicità, in questi tempi complessi, è un’ottima alleata.

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