DOVE VAI, SE LA FIBRA NON CE L’HAI
Volete spostarvi su un’isola meravigliosa, in estate, tanto lavorate da remoto? C’è chi ci ha pensato prima di voi, e sta cablando tutto il SUD
LÕinsegnante promette una video-sorpresa di fine anno, gli studenti attendono emozionati e… Cade la connessione. Video-lezione di yoga, musica in sottofondo… Ma zac, i corpi appaiono pixelati, impossibile capire se sia l’asana dell’albero o del triangolo. In call arriva un ospite molto atteso, ma d’un tratto l’audio va a scatti e il discorso diventa incomprensibile. In quanti ci siamo trovati in queste situazioni negli ultimi mesi? «Si trattava di connessioni via adsl o misto rame, probabilmente, nulla a che vedere con la vera fibra», spiega Monica Palmarino, 48 anni, responsabile programmazione commerciale di Open Fiber, società che si sta occupando di portare la «vera» fibra in tutte le case degli italiani.
Il traffico dati è cresciuto del 70 per cento sul fisso e del 30 sul mobile, tra didattica a distanza e home working.
«Al di là del momento contingente, in futuro aumenteranno tutti i servizi digitali, dal dialogo con le amministrazioni pubbliche alla telemedicina, fino al gaming online ma solo le reti ultraveloci consentono elevata qualità anche con più apparecchi connessi contemporaneamente. La fibra “vera” è la FTTH, il filo in fibra ottica che arriva fino a casa e che consente performance migliori rispetto alla FTTC, che arriva fino all’armadietto in strada».
Lavorando da remoto e avvicinandosi l’estate, molti abbandoneranno le città per andare verso luoghi di vacanza. Secondo i dati del Sole24ore la copertura della rete in fibra ottica fino a casa, al Sud, è inferiore alla media italiana: quanto tempo manca perché anche quel territorio sia raggiunto?
«Il nostro progetto rientra nelle grandi opere, si tratta di infrastrutture da creare: c’è bisogno della collaborazione di tutti e di tempo. Finora Open Fiber ha collegato 8 milioni e mezzo di unità immobiliari su un progetto da circa 20 milioni, ossia un terzo del Paese, che si concluderà a fine 2022 con una piccola coda nel 2023. Il nostro piano è bilanciato tra Nord e Sud coerentemente con la distribuzione della popolazione residente».
Una volta cablati tutti, che succede?
«Secondo i dati dell’Unione Europea, gli italiani sono sempre più connessi ma manca una massiccia alfabetizzazione digitale. In particolare uno studio sulle donne evidenzia che se entrassero nell’economia digitale in modo più deciso ci sarebbe una spinta del Pil europeo di 16 miliardi di euro all’anno».
Perché proprio le donne?
«Perché, come spiegano i dati di Boston Consulting Group, le donne influiscono sul 60% delle spese, in casa, anche per quanto riguarda la tecnologia. Hanno capito quanto questa possa semplificare la vita quotidiana e determinare gli “equilibri” familiari in termini di accesso a Internet».
Lei dove sogna di andare in vacanza?
«Sull’isola di Salina, a Malfa: un posto meraviglioso dove sono stata anni fa quando ancora non era una smart city».
Lì in mezzo al mare arriva la «vera» fibra?
«Sì, Malfa oggi è cablata… E nella vicina Pollara, quella del Postino di Troisi, abbiamo portato la banda ultralarga con il Fixed Wireless Access, ossia fibra e wireless nell’ultimo tratto».