Vanity Fair (Italy)

INCONTRI

Una buona idratazion­e è alla base di tutto, dice Suki Waterhouse che, tra un set e un altro, ha lanciato una capsule di bottiglie riutilizza­bili ed estratti naturali: salutari, eco e gender neutral

- di SILVIA PAOLI

Suki Waterhouse

Quante possibilit­à ci sono che una ragazza che si chiama Waterhouse (casa dell’acqua) crei una collaboraz­ione con un brand che si chiama Waterdrop (goccia d’acqua) proponendo per le bottiglie un motivo di water lilys (ninfee, letteralme­nte gigli d’acqua)? Una, ed è quella che Suki Waterhouse, attrice e cantante inglese, 29 anni, ci racconta al telefono da Londra, spiegando quanto l’idea dei cubetti con estratti vegetali abbia dato un sapore diverso alla sua vita. «Stavo cercando una bottiglia riutilizza­bile, le bottigliet­te di plastica sono così uncool, e ho scoperto Waterdrop che mi ha dato anche la possibilit­à di creare i miei cocktail personaliz­zati. Sono una delle tante persone che non riesce a bere acqua liscia. Il sapore mi stanca in fretta. Questi estratti, naturali, senza zucchero e senza caffeina, sono deliziosi e hanno reso il mio obiettivo di bere 2 litri d’acqua al giorno molto più facile da raggiunger­e».

Ha qualche segreto da condivider­e su come bere più acqua? «È un po’ da nerd, ma io utilizzo il timer sul computer per fare delle pause. Siamo continuame­nte al pc, specie in questo momento, e prendersi un po’ di tempo per staccare, bere, alzarsi è fondamenta­le. Basta programmar­e orari fissi, mettere l’allarme e concedersi un break».

Quanto l’idratazion­e è importante nel mestiere di attrice e cantante?

«Per cantare, recitare, ma credo in ogni tipo di lavoro, lo stato mentale è cruciale. A volte la mente è offuscata, non c’è energia, ci sentiamo sotto pressione e molto spesso questo è dovuto alla disidrataz­ione. Quando reciti la prontezza mentale è tutto. Bere aiuta moltissimo a mantenere questa lucidità».

Qualche progetto a cui sta lavorando in cui bere aiuta?

«Stiamo girando una serie a tema musicale per Amazon (Daisy Jones

& the Six, ndr). Nell’ultimo anno ho imparato a suonare il pianoforte e mi pare di aver fatto progressi».

Perché ha scelto come motivo della sua capsule le ninfee?

«Si ispirano ai dipinti di Monet, mi piaceva questo motivo romantico, con colori delicati, in trasparenz­a. Fa venire voglia di tuffarsi dentro alla bottiglia, come in un lago.

È una bottiglia di classe, perfetta da tenere in una bella borsa».

Colori pastello, fiori romantici. La sua mi pare una collezione femminile. Gli uomini non hanno bisogno di bere acqua?

«Penso che anche gli uomini possano amare le ninfee, le mie bottiglie sono gender neutral. Io, per esempio, le ho date all’uomo della mia vita…».

P.S. L’uomo della sua vita è Robert Pattinson. I ragazzi sono avvisati.

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