Vanity Fair (Italy)

DANIELA COLLU

A tu per tu con il fantasma

- di DANIELA COLLU

FAMMI UNA DOMANDA Mai visti, messaggiam­o da mesi, non mi propone di incontrarc­i: che faccio?

Che sia maledetto quello che ha inventato il romanzo epistolare, ma che sia stramalede­tto quello che ha inventato le chat, probabilme­nte anche riconducib­ile al paziente zero di una pandemia in cui i grafomani fioccano più dei DPCM.

Hanno tutte le attenuanti del caso, basta stare nel Comune accanto e l’alibi per restare nell’ombra fa diventare questi fantasmi addirittur­a dei bravi cittadini.

Non me ne voglia Mario Draghi, ma al netto della normativa vigente, io dico vedetevi. Non ha senso scriversi per giorni, raccontars­i e idealizzar­si, se poi l’odore non funziona, se quando cammina ti leva la poesia, se tratta male il cameriere a cena.

La partita si gioca sul terreno della realtà, e anche il più magico dei giovani Werther diventa uno che non avreste mai guardato in stazione. In più, vale sempre la regola per cui se Patrick Swayze in Ghost è tornato dal Regno dei morti per vedere Demi Moore l’ultima volta, direi che anche il tuo innamorato può fare uno sforzo.

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