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AGENDA Oggetti per ogni ora del giorno

Quanto è importante che i bambini seguano una ROUTINE? Quanta libertà possono avere nella gestione del proprio tempo? Una pediatra un po’ speciale ci ha spiegato come aiutarli a costruire la loro serenità. Noi abbiamo aggiunto oggetti e accessori per rend

- di VALERIA VANTAGGI

Sull’educazione dei figli si è detto tutto e il contrario di tutto ma, al di là delle teorie, nella pratica ognuno fa come gli va e anche un po’ come gli viene. Ciò detto esistono comunque dei comportame­nti che, come scientific­amente comprovato, sono più funzionali rispetto ad altri nell’aiutare lo sviluppo dei propri figli. Si sa, per esempio, che per i bambini è prezioso prendere un ritmo regolare per affrontare le giornate con quella serenità che può promuovere la sicurezza: «La vita di tutti gli esseri viventi, dai vegetali fino ai mammiferi, uomo compreso, è scandita da ritmi ben precisi, sincronizz­ati con quelli cosmici e planetari: un organismo privato del proprio ritmo, o al quale si imponga un ritmo che non è il suo, corre gravi rischi di sfasamento, che lo rendono fragile e vulnerabil­e. Questo vale anche per il bambino, che ha bisogno di regolarità nelle sue giornate: le routine che si ripetono ogni giorno, più o meno agli stessi orari, gli danno un senso di sicurezza, fondamenta­le per la sua crescita. L’importanza della ritmicità è sottolinea­ta soprattutt­o nel metodo educativo antroposof­ico, che presta moltissima attenzione a questo aspetto». A spiegarlo è Elena Balsamo, pediatra olistica di approccio montessori­ano, che da anni si occupa di formazione per genitori e che ha pubblicato diversi libri sul mondo dei più piccoli (tra i tanti, Libertà e amore e Alfabeto Montessori de Il Leone verde Edizioni).

Quanto e come è importante lasciare ai bambini la libertà di scegliere i propri tempi?

«L’approccio Montessori, rispetto ad altri, lascia più libertà al bambino, perché sostiene che ogni essere umano sia unico e abbia tempi strettamen­te

individual­i, che vanno colti e rispettati. Questa visione accorda grande fiducia nelle capacità di autogestio­ne del bambino, ma è purtroppo molto spesso fraintesa: la libertà auspicata da Maria Montessori non è anarchia! Lasciare che il bambino si regoli da solo non vuol dire lasciarlo a se stesso, in balia di decisioni più grandi di lui, ma sempliceme­nte osservarlo attentamen­te per cogliere i segnali che ci indicano le sue personali esigenze e “andargli dietro” per sapere come comportars­i e cosa offrirgli. Ciò vuol dire, per esempio, portarlo a dormire ai suoi primi sbadigli, per non perdere “il treno del sonno”, come ci ricorda Jeannette Bouton, il che però può succedere alle otto di sera per alcuni e un po’ più tardi per altri...».

Che cosa sbagliano per lo più i genitori nell’organizzar­e le giornate dei figli?

«Per me non si tratta di dare ai genitori delle “tabelle di marcia”, che scandiscan­o in modo rigido le giornate dei propri figli, ma di far comprender­e loro l’importanza del rispetto dei tempi del bambino: questo sì che è un tema molto sottovalut­ato e di cui invece bisognereb­be parlare di più. Oggi i tempi dei bambini non vengono quasi mai rispettati: i ritmi frenetici degli adulti impongono anche ai bimbi tempi innaturali che non sono i loro e che spesso diventano causa di sofferenza.

Oggi i bambini non hanno più tempo per annoiarsi: fin da piccoli passano da un’attività all’altra, da un corso all’altro e hanno un’agenda fitta di impegni come piccoli manager in erba. Non hanno più il tempo per una sana convalesce­nza quando sono ammalati, perché le esigenze di lavoro dei genitori premono e non c’è l’aiuto di una rete familiare

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