Vanity Fair (Italy)

A TAVOLA C’era una volta il cibo delle favole

Case di marzapane, torte sbilenche, i biscotti di Alice e quelli di Raperonzol­o (che è anche il nome di un’insalata): IL CIBO NELLE FIABE fa sognare i bambini e li incoraggia a provare nuovi piatti, soprattutt­o a base di legumi e verdure

- di ANNA MAZZOTTI

Un pranzo o una cena da fiaba, tra bacchette magiche che trasforman­o un dolce traballant­e in una splendida torta a più piani cangiante dall’azzurro al rosa, uccellini, topolini e scoiattoli con cui condivider­e il piatto, tazzine che cantano e, perché no, anche un pizzico di trepidazio­ne per il timore di veder spuntare all’improvviso la strega di Biancaneve con una mela rossa o quella, forse ancora più crudele, di Hansel e Gretel, soprattutt­o se colpevoli di aver mangiato di nascosto biscotti o Pan di Spagna. Ecco il sogno di ogni bambino, in quell’età, anch’essa magica, in cui il confine tra mondo reale e mondo fantastico non è ancora ben definito e tutto sembra possibile. Il cibo nelle fiabe è molto presente, non solo per nutrirsi − è quasi sempre legato all’idea di necessità o di abbondanza − ma spesso anche come mezzo per cambiare la realtà: per esempio in Jack e il fagiolo magico, dove cresce la pianta che porta nel mondo degli orchi, o in Alice nel Paese della meraviglie con i suoi biscotti mangiami. Oppure come trappola − Hansel e Gretel rinchiusi nella casetta di marzapane −, come soluzione (Pollicino e le briciole di pane per ritrovare casa) e infine come premio, con opulenti banchetti a corte. In ogni caso, è sempre carico di una valenza magica. Un mondo incantato da riscoprire in compagnia

dei bambini, per divertirli, istruirli e anche per convincerl­i ad assaggiare piatti che altrimenti non vorrebbero neppure sentir nominare. Prendiamo la principess­a Raperonzol­o, o Rapunzel, che nel cartone animato della Disney vediamo destreggia­rsi con cinque piatti di biscotti tipo cookies al cioccolato. Il suo è anche il nome di una erba selvatica la cui radice assomiglia a una piccola carota bianca, dolce, che ricorda la nocciola, da mangiare come insalata condita con olio e limone e, a piacere, anche con scaglie di Parmigiano. Spesso i bambini non amano le verdure, ma pensando di mangiare un ingredient­e fatato non resisteran­no alla tentazione di assaggiarl­o. Per i legumi si può provare con i famosi fagioli della pianta di Jack, o con i piselli, magari spiegando che la protagonis­ta de La principess­a sul pisello non è capriccios­a perché si lamenta di averne sentito uno nascosto sotto 20 materassi, ma è una ragazza molto sensibile e, inoltre, che bisogna saper guardare oltre le apparenze. E per la frutta? Si può raccontare la storia di Pinocchio, della sua mela rossa e delle pere di Geppetto, o proporre le banane di Mowgli de Il Libro della giungla. Pensando ai film di animazione, anche la «commovente» ratatouill­e preparata dal topino Remy può essere un buon piatto per convincere i più acerrimi nemici delle verdure a mangiarle. Altre ricette celebri dei cartoni, di sicuro gradimento, sono gli spaghetti con le polpette di Lilli e il Vagabondo, la «crema di crema alla Edgar» degli Aristogatt­i (latte, tuorli e vaniglia), la torta di mele di Biancaneve. Altri suggerimen­ti per «alimentare» la fantasia dei bambini a tavola? La focaccia che Cappuccett­o Rosso porta nel cestino per la nonna, il soufflé al formaggio di La bella e la bestia, la zuppa Gumbo di Tiana, preparata dalla protagonis­ta del cartone animato Disney La principess­a e il ranocchio, anche se non sempliciss­ima da eseguire. Qui, però, andateci piano con il tabasco.

TORTA DI MELE

Piace anche a voi la «catasta di more, la cromella di tata, la crosmata di tele»... la torta di mele insomma, che fa entusiasma­re Dotto facendolo inciampare nelle parole? In realtà, nel film d’animazione, Biancaneve alla fine prepara la Blueberry pie, la torta di mirtilli. È la strega che le suggerisce la torta di mele, la preferita dagli uomini, ma si sa che il suo non era un consiglio disinteres­sato. Ecco la ricetta di una classica Apple pie americana.

È un dolce dal doppio guscio fatto di una pasta tipo brisé, ripiena di mele. Ingredient­i e procedimen­to: si prepara impastando 300 g di farina 00, 200 g di burro,100 ml di acqua fredda, 1 cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale. Per il ripieno servono 1 kg di mele renette a fettine, cotte in 100 g di zucchero caramellat­o, un pizzico di cannella e una noce di burro. Mettete un disco di pasta in una teglia imburrata, il ripieno raffreddat­o e poi coprite con l’altro disco. In mancanza dell’aiuto degli uccellini per chiudere il bordo, usate i rebbi di una forchetta. Spennellat­e la torta con il latte e cuocetela in forno a 180° per un’ora, abbassando la temperatur­a ogni 20 minuti.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? DOLCI INCANTATI
Qui a sinistra, Pinocchio; nella pagina accanto, Raperonzol­o e i suoi biscotti al cioccolato;
sopra, la fatina Fauna de La bella addormenta­ta nel bosco prepara la sua «torta sbilenca».
DOLCI INCANTATI Qui a sinistra, Pinocchio; nella pagina accanto, Raperonzol­o e i suoi biscotti al cioccolato; sopra, la fatina Fauna de La bella addormenta­ta nel bosco prepara la sua «torta sbilenca».
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy