Sentiti forte
Una nuova primavera è arrivata, ma rispetto allo scorso anno nulla è cambiato: la vivremo alla finestra. L’unico conforto è che siamo più attrezzate. Affidiamoci quindi a un arsenale olfattivo che trasmetta buonumore e benessere. Perché L’ARMA VINCENTE RIMANE COMUNQUE IL SORRISO
Altro giro, altra corsa. Anche se di regali, ultimamente, non se ne vedono tanti. Stiamo affrontando, nostro malgrado, la seconda «maledetta primavera».
Siamo stufe, stanche e spaventate. Da più di un anno chiuse tra le mura domestiche dobbiamo destreggiarci come non mai tra lavoro, famiglia e noi stesse. Vietato mollare, però. Anzi, questo è il momento di rialzare la testa, di far vedere di che pasta siamo fatte e di riprendere in mano la situazione, definitivamente. Non è facile, neanche per idea, perché Wonder Woman esiste solo al cinema e ci sono giorni in cui ci sentiamo tutt’altro che una meraviglia. Ma così è.
IL POTERE DELL’OLFATTO
Partiamo dalle piccole cose allora. Tanto per cominciare non sottovalutiamo il valore del più evocativo dei sensi, quello che parla direttamente al nostro cervello. Tramite un profumo, in un attimo, possiamo infatti influenzare la nostra volontà e il nostro umore. Pensiamo anche semplicemente a quelle note che ci riportano alla mente i ricordi dell’infanzia, ambientati magari al luna park dove si andava con il papà la domenica mattina, con il profumo dello zucchero filato e delle rotelle di liquirizia che ci facevano scoppiare di gioia. Oppure a quei profumi che sono legati indissolubilmente a un luogo o a una persona che usa sempre una fragranza ben precisa.
Allo stesso modo, ci sono scie e accordi che trasmettono sensazioni di benessere, buonumore e relax. Per esempio, avete mai notato che in molti negozi c’è nell’aria un profumo piªcevole? Si tratta del marketing olfattivo, un modo tanto semplice quanto efficace per metterci a nostro agio e «rinforzare» la propensione all’acquisto.
ASCOLTIAMO L’ISTINTO E I SENSI
Quante volte abbiamo detto: «A naso, quella persona (non) mi piace», oppure: «Ci stiamo ancora annusando?». Sono metafore comuni per dire che l’olfatto è uno degli strumenti del nostro istinto atavico e non può essere ingannato. Perciò usiamo questa informazione a nostro vantaggio e scegliamo profumi che sanno «di sole e d’azzurro», come direbbe Giorgia: agrumi succosi, fiori d’arancio e le cosiddette note aldeidate, che comunicano
«Basta sfiorare il filo teso di un profumo che i RICORDI risuonano immediatamente» — Diane Ackerman
trasparenza e luminosità; o quelli che ci portano altrove, in luoghi da sogno. O ancora quelli psichedelici che trasmettono energia e vitalità (pompelmo e yuzu sono meglio di un caffè doppio), o che sembra abbiano le fattezze di una mano rassicurante sulla spalla, promessa che andrà tutto bene. Ma stavolta davvero.
Per non sbagliare, puntiamo poi sulla vaniglia, ma quella vera, che non sa di crema pasticciera ma è anzi molto aromatica e «adulta»: la varietà Bourbon, la più pregiata, è meglio della dopamina, fidatevi.
Altro input: il profumo giusto non è soltanto quello che si limita a sapere di buono, ma è anche quello che il nostro istinto sceglie in una precisa situazione. E adesso abbiamo bisogno di provare una sensazione di leggerezza spensierata, esattamente quella che trasmettono i fiori bianchi, le note agrumate e quelle acquatiche, insieme all’illusione di essere in luoghi un po’ più fiabeschi del solito.
RISCOPRIRE I RITUALI
Non fermiamoci al profumo però: dopo una giornata di smart working, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è disconnettere il pc, placare ansie e stress e riconnetterci con noi stesse. Niente di meglio, allora, di un po’ di meritato me time, un po’ di tempo per dimenticare i problemi e ritrovare la calma, magari regalandosi un massaggio distensivo con una crema corpo morbida, profumatissima dall’effetto cocoon. Poi basta l’aria che sa di buono grazie a un diffusore e perché no, per dirla con Loretta Goggi, «vino bianco, fiori e vecchie canzoni».
Ed è subito tutta un’altra musica.