YANKILA SHERPA
L’attivista che lotta per un nuovo Nepal
Olangchung Gola è un piccolo villaggio nepalese, non lontano dal confine tibetano. L’ultimo censimento è di 10 anni fa e contava poco più di 200 abitanti, tutti appartenenti al popolo Sherpa, gli uomini e le donne della montagna. «Nessun altro posto al mondo è come il mio villaggio», dice Yankila Sherpa. «Quelle immense montagne bianche che lo circondano sono la casa degli dei». Yankila, come tutti gli Sherpa, è molto legata alla tradizione, soprattutto spirituale, del suo popolo. Ma, da quell’angolo remoto di mondo, ha provato ad alzare la voce per due cause che considera fondamentali per il futuro del suo Paese, ma non solo: l’emancipazione femminile e il turismo rispettoso e sostenibile. Ex membro del Parlamento ed ex ministro della Cultura e del turismo, ora è vice presidente del Trans-Himalayan Environment and Livelihood Program e Chief Advisor della Nepal Mountaineering Association.
Come è diventata un’attivista?
«Credo di esserlo sempre stata. L’idea di proteggere la catena dell’Himalaya valorizzando attraverso il turismo le comunità locali, soprattutto le donne di queste comunità, è stata il motore di ogni mia scelta. C’è un divario di genere da colmare, e per farlo bisogna partire dalla vita di ogni giorno: gli uomini hanno diritti e opportunità che alle donne sono preclusi. Attraverso una mentalità diversa, una consapevolezza più forte e un’istruzione di qualità possiamo offrire alle ragazze un grande futuro, ma loro devono essere pronte, e corazzate, per entrare in ambiti tipicamente maschili. Il turismo è un ottimo settore per sviluppare i propri talenti e anche una scala che può condurre a un futuro migliore».
Che impatto ha il turismo sulla vita delle donne himalayane?
«Il turismo porta, prima di tutto, sostentamento, e poi è fondamentale per promuovere le capacità femminili nei più svariati settori. Le donne nepalesi sono chiamate ad affrontare sfide che hanno radici profonde: scarsa rappresentanza, accesso iniquo all’istruzione e all’apprendistato, discriminazioni di genere di vario tipo, per esempio
nelle opportunità di lavoro. Il turismo alza gli standard economici delle comunità montane e mostra alle donne che ci sono possibilità di indipendenza. Invito le ragazze a rompere il soffitto di cristallo imparando le lingue, allenandosi facendo ascensioni in montagna e diventando parte dello sviluppo turistico di questo Paese. Si comincia dal piccolo e poi, via via, ci si fa conoscere».
Come utilizza il potere legato ai ruoli istituzionali che è riuscita a raggiungere?
«Come donna cerco di usare il mio potere per fornire strumenti di informazione, migliorare le infrastrutture, creare opportunità economiche, soprattutto a favore delle donne delle comunità himalayane. In Nepal praticamente tutti i lodge sono gestiti da donne che però sono ancora poco consapevoli dell’importanza del loro ruolo nell’intero sistema».
Come vede la ripartenza del turismo in Nepal dopo la pandemia?
«Il turismo è fondamentale per il mio Paese e il suo ecosistema. Nessun’altra attività è riuscita a dare impulso così radicale alla nostra economia: ha creato posti di lavoro per le comunità locali e ha generato reddito interno. La pandemia ha, quindi, avuto un impatto enorme sulle nostre vite: ha azzerato l’afflusso dei turisti ma, di contro, ci ha anche regalato del tempo per riflettere».
Che effetti sta avendo il cambiamento climatico sulle comunità montane?
«Mi rendo conto ogni giorno delle temperature sempre più elevate e del clima impazzito. I ghiacciai si sciolgono e si rimpiccioliscono, e questo provoca alluvioni devastanti per i villaggi a valle. Anche le ascensioni sono sempre meno sicure a causa dell’instabilità del ghiaccio».
Che rapporto ha con la natura e le sue montagne?
«Per noi Sherpa, le montagne sono la casa degli dei. Per me personalmente sono l’eredità più preziosa del pianeta Terra».
Come racconterebbe, con il suo sguardo femminile, il suo Paese a chi non lo conosce?
«Tutta la regione himalayana è un luogo di ricchezze e diversità, figlie del millenario mischiarsi di nazionalità, comunità, culture e spiritualità diverse che insieme creano un ambiente umano e naturale senza eguali nel mondo». ➡ TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI