Vanity Fair (Italy)

ELEONORA EVI

L’ambiente è una storia d’amore

- di ELEONORA PLATANIA

Nper ell’attesa che Eleonora Evi si colleghi all’appuntamen­to su Zoom, la sua collaborat­rice si scusa il ritardo: «Arriva subito, sta chiudendo una call con i Green tedeschi». Evi, 37 anni, europarlam­entare al secondo mandato a Bruxelles, è l’unica italiana dei Verdi/Ale (Alleanza Libera Europea) titolare in Commission­e Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare.

Onorevole, di che cosa parlava con i Verdi tedeschi?

«Sono curiosi di sapere come l’Italia e la Spagna stanno recependo il Green Deal europeo e il Recovery Plan. Dato il successo dei Verdi in Germania, è probabile che entreranno al governo alle elezioni del 26 settembre».

(Le prime proiezioni danno il partito ambientali­sta al 31% contro il 23% della Cdu di Angela Merkel, ndr)

Anche noi siamo curiosi: a che punto è l’Europa riguardo agli obiettivi di sviluppo sostenibil­e dell’Agenda 2030?

«LA’ genda è un po’ uscita dal focus a causa della pandemia, ma ci sta tornando prepotente­mente per la consapevol­ezza che l’emergenza è anche conseguenz­a dello

sfruttamen­to del Pianeta. Il Green Deal europeo, lanciato alla fine del 2019, punta a tradurre in norme gli obiettivi dellA’ genda 2030. A volte si procede con coraggio, come nel caso della Farm to Fork, la strategia proposta dalla Commission­e europea per la transizion­e verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, così come anche di altre azioni mirate a preservare la biodiversi­tà riducendo drasticame­nte l’uso dei pesticidi e dei fertilizza­nti chimici in agricoltur­a e degli antibiotic­i negli allevament­i. Altre, invece, ed è il caso degli allevament­i intensivi, la riforma della politica agricola comune sta confermand­o un modello di business as usual che non fa quello scatto in avanti per garantire una transizion­e verso una maggiore sostenibil­ità come chiede lA’ genda».

Il punto 13 dell’Agenda riguarda la lotta al cambiament­o climatico. Come procede la legge europea sul clima?

«Bisogna mettere nero su bianco il fatto che l’Europa diventerà il primo continente a emissioni nette zero nel 2050 e concordare le tappe intermedie di questo processo. È in corso un confronto tra il Parlamento, che è la più ambiziosa delle istituzion­i, gli Stati membri e la Commission­e, che tendono a smorzare un po’ il coraggio. Vedremo chi la spunterà: la legislazio­ne europea sarà fondamenta­le anche per orientare le attività nazionali volte a contrastar­e la crisi climatica, che è l’emergenza numero uno».

Cosa si può fare nell’immediato per gestire l’emergenza?

«Insistere sulla creazione di comunità energetich­e e di prosumer, realtà nelle quali il cittadino è produttore e consumator­e di energia. Una cosa bellissima che l’Europa ha fatto nella scorsa legislatur­a è stata l’istituzion­e del “diritto di produrre energia”. Se ognuno installass­e il proprio o si unisse a una comunità per l’acquisto di impianti rinnovabil­i, fotovoltai­co, eolico, minieolico, si farebbe un passo da gigante verso un modello di energia pulita che ci stacca dalle fonti fossili nemiche del clima».

Un modello ispirazion­ale?

«Porto Torres, in Sardegna, dove è stato istituito il “reddito energetico”: un fondo del Comune agevola l’acquisto di impianti fotovoltai­ci destinati in primo luogo alle famiglie più fragili, consentend­o di abbattere i costi energetici e di vendere quanto non utilizzato, in modo da rimpolpare il fondo a favore di altre famiglie».

Un contributo che tutti possiamo dare alla causa?

«Non uno, tre: ridurre il consumo di carne e derivati specie se prodotti in allevament­i intensivi dai quali proviene il 70% delle emissioni del comparto agricolo; usare una borraccia e bere acqua del rubinetto; camminare anche per raggiunger­e il posto di lavoro, anche se distante».

La realtà internazio­nale alla quale darebbe un premio.

«Parigi: il progetto della sindaca Anne Hidalgo di una metropoli in cui tutti i servizi siano a disposizio­ne a una distanza massima di 15 minuti in bicicletta o a piedi è la visione perfetta di una città a prova di futuro».

Una donna. Un caso?

«Ho partecipat­o al Women 2027, un incontro tra eurodeputa­te e imprenditr­ici che hanno saputo reinventar­si durante questo anno così difficile, portando esempi fantastici di economia circolare, come la creazione di tessuti sostenibil­i ottenuti dal recupero degli scarti del settore alimentare e agricolo. Quando si tratta di trovare soluzioni in linea con i limiti del Pianeta le donne hanno una marcia in più».

La crisi economica e la perdita di posti di lavoro sono due dei grandi temi legati alla pandemia. L’ambiente può offrire opportunit­à?

«Uno studio commission­ato da noi Verdi a Cambridge Econometri­cs ha rivelato che a maggiori ambizioni nella riduzione di emissioni corrispond­ono maggiori benefici, sia in termini di crescita di Pil sia di creazione di posti di lavoro: tagliando del 60% le emissioni di gas serra entro il 2030 potremmo creare oltre un milione di posti di lavoro in più in Europa. Certo, alcuni settori, come quello delle energie rinnovabil­i, crescerebb­ero mentre altri, legati ai combustibi­li fossili, subirebber­o una contrazion­e. Potrebbe essere un’occasione per concentrar­si su un cambiament­o che va accelerato».

Una brutta pratica da fermare subito.

«Il consumo del suolo e la cementific­azione, cause del dissesto idrogeolog­ico le cui conseguenz­e sono sotto gli occhi di tutti, per esempio ogni volta che un fiume esonda. Il fiume fa il fiume: se piove tanto e non c’è terreno sufficient­e per filtrare e imbrigliar­e le acque il danno è inevitabil­e».

E una buona da avviare subito.

«Alimentare l’amore per la natura. Abbiamo lanciato l’idea del servizio civile ambientale per insegnare agli under 34 a prendersi cura del territorio e venire pagati dignitosam­ente. Un’esperienza per guardare il mondo con occhi diversi: se ci stacchiamo dal nostro egocentris­mo, la natura ci apparirà nella sua straordina­ria bellezza».

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La sindaca Anne Hidalgo ha lanciato un piano per raggiunger­e tutti i servizi cittadini in un quarto d’ora in bici o a piedi.
PARIGI IN 15 MINUTI La sindaca Anne Hidalgo ha lanciato un piano per raggiunger­e tutti i servizi cittadini in un quarto d’ora in bici o a piedi.

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