La terra dove fioriscono i limoni
Quella era per Goethe la nostra penisola, questo è Citrus l’Orto Italiano, un progetto imprenditoriale al femminile, per riportare alla luce le eccellenze dell’ortofrutta locale
All’inizio fu il limone siciliano, che regala frutti tutto l’anno. Poi è toccato al bergamotto, l’oro verde di Calabria, che non era mai entrato nei supermercati. Il progetto di Citrus l’Orto Italiano, nato nel 2015 a Cesena dalla complicità tra Paola Pappalardo e la figlia Marianna Palella, mira a valorizzare e riscoprire l’ortofrutta italiana, distribuendo frutta e verdura fresca nei principali supermercati nazionali. Oggi completano l’offerta frutta e verdura di stagione, legumi e cereali, erbe aromatiche e zafferano, tutti rigorosamente made in Italy e coltivati nel rispetto delle persone, dell’ambiente e del legame con il territorio. «Da quando abbiamo dato vita a Citrus - spiega Marianna Palella, CEO classe 1992 - l’obiettivo non è mai stato solo quello di commercializzare prodotti ortofrutticoli, ma di sensibilizzare ed educare il consumatore nei confronti di una cultura alimentare più consapevole.» Citrus nasce da un cuore sostenibile e abbraccia il tema in tutte le sue forme: ambientale, economica e sociale. «Il nostro progetto d’impresa si fonda sulle solide basi di una filiera controllata, certificata ed etica», a questo scopo è nata nel 2016 la Cooperativa agricola Le Foglie che riunisce produttori selezionati secondo specifici standard qualitativi e valori per una agricoltura sociale che parte dalla giusta remunerazione alla base produttiva e mira alla valorizzazione dell’intera filiera. Questo garantisce oltretutto l’elevata qualità dei prodotti, «i limoni di Citrus non sono trattati in superficie e invitano i consumatori a gustarne anche la buccia dove si nasconde il limonene, una preziosa molecola amica del nostro organismo.» Buono per sé e per gli altri: parte del ricavato proveniente dalla vendita dei prodotti è devoluta alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, «finora abbiamo finanziato il lavoro annuale di 42 medici e ricercatori».