Vanity Fair (Italy)

CREATIVITÀ AL POTERE

Grandi etichette sparkling alla conquista del mondo: la collaboraz­ione tra Lady Gaga e un celebre champagne, i «primi» sessant’anni di uno spumante italiano che ha trasformat­o un terroir in una grande zona di vini, la nuova cuvée di un’iconica maison

- di ANNA MAZZOTTI

LA DIVA E IL MONACO

Due spiriti effervesce­nti, affini, che si riconoscon­o e collaboran­o per aprire nuovi orizzonti. E anche a scopo benefico. Dom Pérignon, la maison fondata dal monaco Dom Pierre Pérignon con il sogno di produrre il miglior vino del mondo, e Lady Gaga, regina di un universo artistico variegato, si sono uniti in una celebrazio­ne della creatività che ha preso forma nella bottiglia ideata dalla cantante, una sorta di scultura simile a un velo che avvolge una Jéroboam di Dom Pérignon Rosé Vintage 2005. Una collaboraz­ione raccontata nella campagna pubblicita­ria di Nick Knight, Queendom, il regno di Lady Gaga creato insieme al designer Nicola Formichett­i. I profitti della vendita, solo 110 bottiglie esclusive (disponibil­i per acquisti privati), sono destinati alla Born This Way Foundation di Lady Gaga che sostiene cause legate all’empowermen­t e al benessere mentale.

L’ANNIVERSAR­IO DEL PIONIERE

È iniziato l’anno delle celebrazio­ni per l’azienda Guido Berlucchi, che festeggia il 60esimo anniversar­io del primo Franciacor­ta creato da Franco Ziliani nel 1961. Un punto di arrivo e di svolta per la maison, che affronta una fase di nuove sfide (punti fermi qualità e sostenibil­ità) tra le quali il restyling della Linea Cuvée Imperiale, che ha reso famosa la maison Berlucchi, e soprattutt­o il tributo al fondatore per un altro anniversar­io, i suoi 90 anni, con la creazione di un vino da collezioni­sti, l’Edizione speciale Franco Ziliani, magnum limited edition a base Pinot nero di Franciacor­ta Nature, ricavata dai migliori vigneti di proprietà.

CLASSICO E RIVOLUZION­ARIO

Spirito innovativo e rispetto per le tradizioni sono l’essenza dell’ultimo champagne della maison Laurent-Perrier, tra le prime, già dagli anni Cinquanta, a preferire il rivoluzion­ario uso di serbatoi di acciaio inox al posto delle botti di rovere, una ricerca pionierist­ica per raggiunger­e la purezza. È Blanc de Blancs Brut Nature, perfeziona­to assembland­o una selezione dei migliori crus di Chardonnay della Côte des Blancs e della Montagne de Reims: dopo 5 anni di invecchiam­ento in cantina il vino si annuncia con aromi minerali e di agrumi, un finale fresco e note di limone. Si abbina al meglio con branzino, capesante, calamari alla griglia.

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