Vanity Fair (Italy)

ERA CHARLOTTE

Una mostra a Venezia, negli spazi di una griffe del lusso, ci racconta chi era la Perriand: una grande donna dell’architettu­ra, in dialogo con il celebre progettist­a Frank Gehry

- di CRISTINA MANFREDI

Bella, elegante, indipenden­te, coraggiosa. Era così Charlotte Perriand, francese, classe 1903, come dimostrano anche gli scatti d’epoca qui accanto. Una donna che, con il suo talento di architetta, designer, urbanista e fotografa, ha lasciato un segno profondo nella cultura del Novecento, firmando capisaldi del design e contribuen­do a porre le basi della moderna architettu­ra d’interni. Senza contare la sua capacità di fondere pittura, scultura, arredament­o e architettu­ra in un approccio di razionaliz­zazione degli spazi abitativi. A lei la Fondation Louis Vuitton di Parigi dedica una grande retrospett­iva, conclusa appena prima della pandemia, e tra i visitatori c’è anche Frank Gehry, canadese del 1929, pilastro assoluto dell’architettu­ra contempora­nea e, fra i suoi tanti progetti, anche autore della sede stessa della Fondation. La visione di Charlotte affascina Frank al punto da lanciare un’idea: realizzare una nuova mostra che esplori i punti di contatto tra le loro opere. Detto, fatto: inaugura il 22 maggio a Venezia “Charlotte Perriand and I”. Converging designs by Frank Gehry and Charlotte Perriand, un evento collateral­e della 17a Mostra Internazio­nale di Architettu­ra - La Biennale di Venezia, visitabile fino al 21 novembre.

Si tratta di uno degli appuntamen­ti del ciclo Beyond the Walls, inaugurato dall’istituzion­e francese e che dal 2014 porta in giro per il mondo opere inedite della sua collezione negli Espace Louis Vuitton di Tokyo, Seoul, Pechino, Monaco, Osaka e, per l’appunto, Venezia, per avvicinare all’arte e alla cultura un pubblico più vasto.

A curare l’allestimen­to è David Nam, americano e anche lui architetto, che spiega: «Perriand e Gehry condividon­o una strategia comune nell’affrontare le tematiche con cui continuiam­o a confrontar­ci per gli spazi in cui viviamo oggi».

Come a dire: fermiamoci a riflettere su Charlotte e Frank se vogliamo progettare ora un mondo più buono.

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Alcuni ritratti di Charlotte Perriand, esposti nella mostra di Louis Vuitton. Uno dei suoi progetti mai realizzati,
Le Refuge Tonneau, ricostruit­o da Cassina, sarà visibile presso la Fondation Wilmotte di Venezia fino al 21 novembre.
ICONA Alcuni ritratti di Charlotte Perriand, esposti nella mostra di Louis Vuitton. Uno dei suoi progetti mai realizzati, Le Refuge Tonneau, ricostruit­o da Cassina, sarà visibile presso la Fondation Wilmotte di Venezia fino al 21 novembre.
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