Vanity Fair (Italy)

La cura ALTO ADIGE

- di FERDINANDO COTUGNO

Più che una provincia, un centro benessere a cielo aperto (e un gran bel cielo...) dove lo sguardo vola, il bosco ti allena e gli alberi ti abbraccian­o

Dopo un anno come quello che abbiamo vissuto, la natura selvaggia è la cura migliore per rinascere e l’Alto Adige è un grande centro benessere a cielo aperto a vostra disposizio­ne. Ogni sentiero è un angolo dove rigenerare la mente, il corpo e lo sguardo, voi dovete solo scegliere l’altitudine, il mezzo di trasporto e la velocità di crociera. Primo suggerimen­to: l’altopiano del Salto, sul Monzoccolo, tra San Genesio e Meltina, con la sua spettacola­re distesa di larici, la più alta d’Europa, da esplorare a piedi o in mountain bike. È un luogo magico, con i pascoli tra gli alberi e la vista sulle Dolomiti. Il vicino altopiano di Avelengo d’estate è invaso dal sole e offre una suggestiva vista di Merano: i suoi abitanti più illustri sono i cavalli ai quali ha dato il nome, i fieri haflinger (Avelengo in tedesco). L’escursione in sella a quasi duemila metri di altitudine è davvero imperdibil­e. Per chi vuole restare con i piedi al suolo, ci sono le passeggiat­e rigeneratr­ici con un’esperta trainer, che vi insegnerà a usare il bosco come una palestra naturale, con muschio, radici e sottobosco al posto dei soliti tapis roulant e step, un esercizio che migliora non solo la muscolatur­a ma anche il sistema immunitari­o. suedtirol.info

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Il Museo del Passo (Timmelsjoc­h Passmuseum) è costruito sul confine: base in Austria e lunghezza in Alto Adige. SENZA FRONTIERA

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