Vanity Fair (Italy)

MARTINO GAMPER

Una casa per la cultura scavata nel fianco di una montagna, «radicata» nel territorio ma dalla spiccata vocazione internazio­nale. La FONDAZIONE ANTONIO DELLE NOGARE vista da un celebre falegname-designer

- di MARTINO GAMPER

Di Merano, vive e lavora a Londra. Designer, è noto soprattutt­o per il progetto 100 Chairs in 100 Days.

Quando a 14 anni ho deciso di seguire il percorso di apprendist­ato per diventare falegname, non immaginavo che quella scelta sarebbe stata il seme da cui è germogliat­o tutto. E non sapevo neppure quanto, in realtà, quella decisione portasse dentro di sé una serie di caratteri fondamenta­li della mia terra di origine, lA’ lto Adige, dove vivevo e dove tuttora torno periodicam­ente e con sempre maggiore frequenza. Ovviamente, prima che quel seme desse i suoi frutti c’è voluto del tempo, come è logico che sia, come la Natura stessa ci insegna. E qui in Alto Adige il rapporto con la Natura, i suoi cicli, il suo tempo lento e dilatato è al centro del modo di concepire molti aspetti della vita. Per comprender­e queste cose mi sono dovuto allontanar­e, cercando esperienze e maestri altrove, a Vienna, a Milano, a Londra, dove alla fine mi sono stabilito. Viaggiando ho avuto modo di sperimenta­re e di confrontar­mi con il mondo del design e dell’arte nella sua dimensione internazio­nale, di immergermi nei ritmi frenetici della produzione e del consumo. Ma ho anche avuto modo di capire davvero il senso delle mie radici e gli insegnamen­ti trasmessi di generazion­e in generazion­e. Il saper fare, l’intelligen­za delle mani, l’orgoglio di dar vita a qualcosa che rimanga nel tempo, e ancora il rispetto per la terra, l’ascolto della Natura, la conoscenza degli elementi con cui imparare a convivere senza volerli dominare o depredare. Intagliare un mobile o costruire una casa qui non sono azioni fatte alla leggera. Qui tutto è fatto per durare, per essere tramandato dai padri ai figli. La sapienza artigiana, la tecnica dei viticoltor­i, la conoscenza degli allevatori, così come l’alta formazione, il culto della ricerca e la spinta all’innovazion­e sono pilastri del nostro patrimonio.

E un luogo speciale come la Fondazione voluta da Antonio Dalle Nogare li rispecchia totalmente. Una casa per la cultura e l’arte contempora­nea costruita scavando il fianco della montagna, per essere parte integrante del paesaggio e del luogo che la accoglie e a cui intende restituire nutrimento e ricchezza intellettu­ale. Uno spazio profondame­nte radicato nel suo territorio ma dalla vocazione internazio­nale, crocevia di giovani leve che qui vivono o si formano e di artisti internazio­nali invitati a trascorrer­e periodi di lavoro e di studio per stimolare un dialogo aperto e un confronto creativo. La Fondazione incarna il senso del fare cultura in Alto Adige e una visione che spero possa essere di stimolo e riflession­e per tutti noi: mettiamoci in dialogo con il mondo intorno a noi, ripartiamo dal sapere, ripartiamo dalla cultura.

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Il collezioni­sta Antonio Dalle Nogare; sopra, la sua fondazione omonima, progettata dall’architetto Walter Angonese e nata nel 2018.
GENTE DI BOLZANO Il collezioni­sta Antonio Dalle Nogare; sopra, la sua fondazione omonima, progettata dall’architetto Walter Angonese e nata nel 2018.
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