Vanity Fair (Italy)

CATERINA RIVA

Prima Londra, poi la Nuova Zelanda, quindi Singapore, infine... Termoli. Il racconto della direttrice del MACTE, felicissim­a di essere tornata in Italia e di poter lavorare per un piccolo museo dalle grandi ambizioni

- di CATERINA RIVA foto STEFANO SCHIRATO

Curatrice, dal settembre 2020 dirige il MACTE, Museo d’Arte Contempora­nea di Termoli.

Sono arrivata a Termoli a fine agosto 2020, la città traboccava di turisti e il museo aveva visto molti più visitatori rispetto all’estate precedente. Ero lì per insediarmi come direttrice al MACTE dopo aver deciso di stabilirmi in Molise per seguire da vicino tutto quello di cui dovevo occuparmi per formare un museo agli inizi (è nato nel 2019), ma che affonda le sue radici nel Premio Termoli, la manifestaz­ione fondata nel 1955 che negli anni ha portato in città moltissimi tra artisti, artiste, curatrici, critici. Ne è scaturita una bella collezione di opere, tutte custodite nel nostro museo. Sentendo il mio accento lombardo, tanti si preoccupan­o. Immaginano che mi senta isolata, qui, «in periferia». La verità è che sono davvero felice. Dopo anni di vita e lavoro all’estero, sono finalmente tornata nel mio Paese, a capo di un’istituzion­e con grandi potenziali­tà e ambizioni. Il Molise – che attesto: esiste! – è più vicino a casa di Londra, dove ho studiato da curatrice. Per non parlare di Auckland, Nuova Zelanda, dove ho vissuto dal 2011 al 2014 per dirigere il centro per l’arte contempora­nea Artspace: esperienza umanamente e profession­almente bellissima, sì, ma a 30 ore di volo dall’Italia. Al mio rientro dagli antipodi, ho provato a trovare un impiego pari alla mia esperienza in Europa, invano. Così, nel 2017, sono partita per Singapore. Sono rientrata in Italia nell’ottobre 2019, stanca di una vita nomade e di tutti quei voli, senza un lavoro o un piano concreto ad attendermi. Mi è stata offerta la direzione del MACTE nell’estate di un anno difficile, segnato dal lockdown. Quando molti hanno perso il lavoro, io l’ho trovato. Ora il museo ha finalmente riaperto con la mostra del 62º Premio Termoli e le opere di 12 artisti finalisti per la Sezione Arti Visive e 27 progetti finalisti per la nuova sezione di Architettu­ra e Design. Abbiamo lanciato un canale digitale sul sito, commission­ando opere sviluppate per questo spazio virtuale. Tanti progetti. Mi sento fortunata. Poi è davvero impagabile godere del mare in tutte le stagioni.

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La direttrice Caterina Riva, 40 anni, nata a Como, all’interno del MACTE, Museo di arte contempora­nea di Termoli.
VISTA ADRIATICO La direttrice Caterina Riva, 40 anni, nata a Como, all’interno del MACTE, Museo di arte contempora­nea di Termoli.

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