Vanity Fair (Italy)

MARCELLO FOIS

In un territorio liquidato come marginale, una storia di intuizioni e passioni ha trasformat­o il MAN DI NUORO in uno degli osservator­i culturali più attivi e sorprenden­ti dell’Europa mediterran­ea

- di MARCELLO FOIS

Nuorese, scrittore e sceneggiat­ore. Il suo ultimo romanzo è Pietro e Paolo (Einaudi, 2019).

Nato nel 1999 come Pinacoteca Provincial­e dall’unione di varie raccolte di arte locali separate, il MAN di Nuoro è un’istituzion­e che rappresent­a una metafora assai fedele del territorio su cui insiste: periferico, ma centrale, arcaico, ma assolutame­nte votato alla contempora­neità. Il MAN ha rappresent­ato per la comunità nuorese, barbaricin­a, sarda in generale l’espression­e di un aspetto eterodosso del carattere, se non dell’antropolog­ia insito in quello e in tutti gli angoli di mondo ritenuti, spesso troppo sbrigativa­mente, periferici. L’intuizione che potesse germinare, ed essere coltivata, in quell’area del mondo, folklorica­mente conservati­vo e resistenzi­ale, una tensione di ricerca, un’apertura all’ipotetico sperimenta­le dell’arte, ha prodotto una delle istituzion­i di arte contempora­nea più attive e sorprenden­ti di quella parte d’Europa che gravita nel bacino mediterran­eo. Consideran­do l’ampiezza e l’influenza per la cultura occidental­e di quell’area infatti risulta chiaro come la Sardegna e Nuoro (che della Sardegna è il cuore culturale in senso genetico) non siano affatto periferici ma centrali. Sotto la guida di Lorenzo Giusti, successore alla direzione di Cristiana Collu, il MAN ha stabilizza­to la sua vocazione glocal e ha sancito la sua aderenza a una comunità che nonostante la conclamata periferici­tà, ha dato i natali a Grazia Deledda (unica italiana a vincere il Nobel per la letteratur­a, nel 1926) o a Salvatore Satta, che con Il giorno del giudizio ha prodotto uno dei testi più importanti del Novecento letterario. Non c’è contraddiz­ione, dunque, tra l’essere provincia e l’essere propulsivi. Con Luigi Fassi, attuale direttore, il MAN ha precisato un indirizzo che lo specifica come spazio in cui si possa leggere un’altra storia della nostra cultura contempora­nea e dei fattori che l’hanno determinat­a. Partendo proprio da un rinnovato senso della centralità, il Museo dA’ rte contempora­nea di Nuoro è diventato uno spazio su cui si possano individuar­e gli estremi di quell’area mediterran­ea, mitica e prosaica, antichissi­ma e modernissi­ma, estesa assai oltre le sue sponde, che Fernand Braudel ha definito «falda di Storia lenta». Cosicché il Museo si sviluppa in una struttura in perenne contatto col proprio territorio, ma per sviluppare un pensiero che abbia una eco globale. Che sia in grado di interpreta­re senza schermi consolator­i il proprio passato recente attraverso una mostra di enorme successo come Il Regno Segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloni­ale. Assieme al Festival Autunno Danza di Cagliari, il MAN ha prodotto uno spettacolo dal vivo (al museo) sulla figura di Anna Marongiu (2019), ponendo l’accento sui percorsi artistici e biografici di grandi figure di donne: Maria Lai, Maliheh Afnan, Anna Marongiu, Lisetta Carmi, Edina Altara, di cui è in programma un’attesa mostra monografic­a. Il centro del mondo visto dal MAN ha a che fare con la demolizion­e costante di molti luoghi comuni e rappresent­a Nuoro, centro della Sardegna, la Sardegna, centro del Mediterran­eo, come un immenso archivio di ricerca sul mondo da attivare e fecondare col lavoro degli artisti contempora­nei.

 ??  ?? CENTRO STORICO Il MAN - Museo d’Arte Provincia di Nuoro ha aperto al pubblico nel 1999.
CENTRO STORICO Il MAN - Museo d’Arte Provincia di Nuoro ha aperto al pubblico nel 1999.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy