Vanity Fair (Italy)

L’omofobo a bordo

- di MICHELE MASNERI

Una volta i mezzi pubblici a Roma erano famosi soprattutt­o per l’autobus «al volo» di Fantozzi. Ora ci sono altre fattispeci­e: intanto, se di superficie, si possono incendiare facilmente. Sono tantissimi quelli andati a fuoco durante il mandato della sindaca Raggi. Poi, ti può capitare l’attacco dell’omofobo di turno.

Già a febbraio era successo ma ora si ripete. Il giovane attivista Lgbt e rifugiato Jean Pierre Moreno e il suo fidanzato erano stati assaliti da un nerboruto che aveva saltato non uno ma due binari della metropolit­ana per andarli a corcare (confidando anche nel fatto che raramente i mezzi passano, a Roma). Qualche giorno fa la scena si è ripetuta, su un tram questa volta, e l’assalitore non ha saltato ma è rimasto comodament­e seduto. Colpisce la somiglianz­a all’altro omofobo dei mezzi pubblici: generalmen­te sono un po’ torvi, con abbigliame­nto sportivo, magliette con scritte, e talvolta marsupio. Ma senza scomodare Lombroso, ci si chiede piuttosto se a Roma oltre a quello dei trasporti esista un problema omofobia più spiccato che in altre città italiane. Spesso la capitale piace per il suo sapore vintage, e per certi versi risponde ai criteri della città ideale del dopo Covid: molto estesa, piena di verde. Ma forse a causa di questo ecosistema vi allignano ancora delle specie ormai estinte altrove. Non ci sono solo i cinghiali e i gabbiani giganti bensì altre specie di animali che si rifugiano sui mezzi. Con le elezioni incombenti, chi si candida a governare la città dovrà mettere in conto di occuparsi anche di queste, perché anche alla biodiversi­tà c’è un limite.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy