Responsabilità sociale di un brand
Responsabilità sociale, welfare aziendale e sostenibilità sono i pilastri del nuovo assetto sociale di un brand da sempre orientato all’inclusività e a una bellezza rispettosa
Cos’è il bene comune? Esiste una ricetta universale? Difficile rispondere, di sicuro i comportamenti più virtuosi in questo senso sono rivolti all’ambiente e all’uomo: avere un impatto positivo su quello che ci circonda, che sia il territorio, la natura o la comunità. È questo l’obiettivo dichiarato di Yves Rocher, marchio fondatore della Cosmétique Végétale nato in Bretagna oltre 60 anni fa, che ha recentemente cambiato la propria denominazione sociale italiana in Società Benefit. «Siamo orgogliosi di questo traguardo», ha annunciato Evelina Locatelli, responsabile marketing e comunicazione del gruppo. «È una forma giuridica che affianca all’obiettivo tradizionale di business quello altrettanto importante legato alla responsabilità sociale». Una missione che coinvolge ogni ambito aziendale, anche internamente: «Non esiste un punto di arrivo, è un meccanismo virtuoso circolare in cui tutte le operazioni rispondono a questi nuovi valori», continua Locatelli. «Si gioca al rilancio per avere obiettivi sempre più ambiziosi». Che si tratti di iniziative come Plant for Life, un progetto di piantumazione mondiale nato con l’intento di rigenerare il suolo e rallentare la desertificazione, o favorire l’affermazione sociale e l’imprenditorialità, come conferma Milena Pellegrino, direttrice social selling Italia. «Ho sempre pensato a questo lavoro come a una grande occasione, lo faccio da più di vent’anni e oggi la soddisfazione più importante per me è vedere giovani donne che, grazie alla loro passione e determinazione, portano risultati straordinari. E magari guadagnano
più dei loro genitori». Merito del social selling, che ha trasformato la cosiddetta “vendita diretta” in un’opportunità moderna e dinamica. «Siamo un’azienda in continua evoluzione, chi lavora con noi è intraprendente ed entusiasta. Usa il web per conquistare nuovi clienti, lavora in team e ha grandi possibilità di crescita». In Italia sono oltre 200.000 le consulenti Yves Rocher appassionate di social e di bellezza, equilibriste dell’organizzazione. «Spesso mi chiedo come facciano a portare quei risultati. Ma poi mi rispondo da sola: sono donne, ce l’hanno nel Dna».