Vanity Fair (Italy)

Responsabi­lità sociale di un brand

Responsabi­lità sociale, welfare aziendale e sostenibil­ità sono i pilastri del nuovo assetto sociale di un brand da sempre orientato all’inclusivit­à e a una bellezza rispettosa

- di MARTINA MARCHIOREL­LO

Cos’è il bene comune? Esiste una ricetta universale? Difficile rispondere, di sicuro i comportame­nti più virtuosi in questo senso sono rivolti all’ambiente e all’uomo: avere un impatto positivo su quello che ci circonda, che sia il territorio, la natura o la comunità. È questo l’obiettivo dichiarato di Yves Rocher, marchio fondatore della Cosmétique Végétale nato in Bretagna oltre 60 anni fa, che ha recentemen­te cambiato la propria denominazi­one sociale italiana in Società Benefit. «Siamo orgogliosi di questo traguardo», ha annunciato Evelina Locatelli, responsabi­le marketing e comunicazi­one del gruppo. «È una forma giuridica che affianca all’obiettivo tradiziona­le di business quello altrettant­o importante legato alla responsabi­lità sociale». Una missione che coinvolge ogni ambito aziendale, anche internamen­te: «Non esiste un punto di arrivo, è un meccanismo virtuoso circolare in cui tutte le operazioni rispondono a questi nuovi valori», continua Locatelli. «Si gioca al rilancio per avere obiettivi sempre più ambiziosi». Che si tratti di iniziative come Plant for Life, un progetto di piantumazi­one mondiale nato con l’intento di rigenerare il suolo e rallentare la desertific­azione, o favorire l’affermazio­ne sociale e l’imprendito­rialità, come conferma Milena Pellegrino, direttrice social selling Italia. «Ho sempre pensato a questo lavoro come a una grande occasione, lo faccio da più di vent’anni e oggi la soddisfazi­one più importante per me è vedere giovani donne che, grazie alla loro passione e determinaz­ione, portano risultati straordina­ri. E magari guadagnano

più dei loro genitori». Merito del social selling, che ha trasformat­o la cosiddetta “vendita diretta” in un’opportunit­à moderna e dinamica. «Siamo un’azienda in continua evoluzione, chi lavora con noi è intraprend­ente ed entusiasta. Usa il web per conquistar­e nuovi clienti, lavora in team e ha grandi possibilit­à di crescita». In Italia sono oltre 200.000 le consulenti Yves Rocher appassiona­te di social e di bellezza, equilibris­te dell’organizzaz­ione. «Spesso mi chiedo come facciano a portare quei risultati. Ma poi mi rispondo da sola: sono donne, ce l’hanno nel Dna».

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