«Diversity, equity & inclusion»
«Diversity, equity & inclusion» sono i cardini su cui poggia la WPP Italia. Simona Maggini, la country manager, spiega l’impegno della holding: «Il rispetto per le persone prima di tutto»
Un conto è dirlo, un conto è farlo. E in WPP, celebre multinazionale che si occupa di servizi di marketing e comunicazione, si stanno impegnando affinché «diversity, equity & inclusion» non siano solo parole di moda da sbandierare in dichiarazioni d’intenti. La loro nuova e rivoluzionaria sede di Milano di questi concetti ne è testimonianza concreta: «Nel nostro Campus abbiamo cercato di pensare al benessere delle persone che lo abiteranno», spiega Simona Maggini, country manager della holding WPP in Italia, «Attenti non soltanto all’ambiente, ma soprattutto alla qualità della vita di chi lavora qui. A breve si unirà a noi anche un chief people officer, che avrà il preciso obiettivo di garantire wellbeing oltre che performance del nostro staff. È stato di recente lanciato un Diversity, Equity & Inclusion Board che si è dato come primo compito quello di lavorare sul linguaggio, cercando di ispirare un vocabolario più inclusivo. Dal linguaggio passa il pensiero e con il linguaggio il pensiero si diffonde». Nelle parole di Simona Maggini ricorre l’espressione «people first», prima le persone: «Le persone sono un asset strategico. Il profitto non è più l’unica logica delle imprese e agire in modo etico è diventato imprescindibile. Le grandi aziende oggi hanno un dovere comune: avere più rispetto, per le regole, per le persone, per il pianeta intero».
E si deve rispettare ciò che è, il reale che abbiamo di fronte, senza appellarsi ad antiquati stereotipi: «Nella comunicazione contemporanea non devono esistere più luoghi comuni, dobbiamo ritrarre una realtà credibile, senza certo perdere l’elemento di magia e di sogno. È il momento di sovvertire il paradigma». Simona Maggini, da parte sua, il paradigma l’ha già sovvertito, mostrando bene la sua leadership femminile: «Consapevole della difficoltà di essere donna in un percorso di carriera, con la certezza però che ce la si può fare. Il soffitto di cristallo l’abbiamo rotto, ma ci sono pur sempre molte cose da mettere a punto». Tanto che WPP Italia aveva già lanciato quattro anni fa il progetto Winspire, dedicato inizialmente all’empowerment femminile e poi esteso a supporto di ogni tipo di diversità: «Siamo partiti dalle donne, perché allora si trattava di un tema spinoso. Abbiamo voluto aiutare le nostre persone a trovare il proprio spazio attraverso mentoring, coaching e training per gestire e superare i cosiddetti unconscious biases, quell’insieme di pregiudizi che quotidianamente ci influenzano. Oggi Winspire parla a tutti, dando gli strumenti necessari per trasformare il luogo di lavoro in un’occasione di creazione di valore umano.
Di cui tutti abbiamo molto bisogno».